sabato 24 dicembre 2022

Sabato 24 /12/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום






In questi ultimi tempi si è passati dall'antisemitismo distruttivo ad un orgoglio semitico ambiguo. Si è fieri di avere un amico ebreo da sbandierare, ma in fondo soltanto per metterlo con le spalle al muro davanti alle sue e altrui responsabilità. Gli ebrei non possono sottrarsi al proprio destino e pare debbano rendere sempre conto di sé, della propria storia, del senso della Shoah, di ciò che sta avvenendo in Israle e nei territori palestinesi. Elena Loewenthal indaga queste contraddizioni gettando luce sulla complessa e drammatica situazione israelo-palestinese, ma anche con uno sguardo attento alla storia passata e alla teologia. 






"Eppure è così, caro amico mio.
Per secoli e millenni, ai miei avi i loro padri e le loro madri hanno insegnato, con una fitta al cuore, che noi, popolo d'Israele, esistevamo nonostante tutto.
Ai miei figli, con tutto il cuore, io sto cercando di insegnare che non siamo né meglio né peggio degli altri. E nemmeno siamo grazie agli altri o nonostante gli altri.
Ma siamo "

domenica 18 dicembre 2022

Chanukkà. L’importanza delle piccole quantità


Chanukkà. L'importanza delle piccole quantità


La festa di Chanukkà che gli ebrei festeggiano in questi giorni viene ricordato nei testi classici come espressione di due miracoli diversi: l’ampolla d’olio incontaminato, trovata dal Gran sacerdote, dopo che gli ellenisti avevano profanato il Tempio, e la vittoria dei pochi contro i molti, dei Maccabei sugli ellenisti. L’olio sebbene sufficiente per accendere il Candelabro per un solo giorno, durò otto giorni, e per questo ancora oggi si accendono i lumi della Chanukkà per otto sere di seguito, e si ricorda la resistenza miracolosa del manipolo di ebrei nelle preghiere e nei salmi che chi leggono per l’occasione.

In apparenza si tratta di due eventi completamente diversi senza alcuna apparente relazione tra di loro, ma in realtà c’è  un elemento comune in entrambi i “miracoli” e può essere importante ricordarlo in questi tempi: poco olio fu sufficiente per accendere la lampada per molti giorni; pochi uomini riuscirono a resistere e a sconfiggere un esercito molto più numeroso e una cultura – quella greca – che aveva sottomesso le altre.

...

 Ogni volta che un ebreo accende il proprio Candelabro e pone il suo lume alla finestra del Mondo – come stabilisce la tradizione – dà il suo contributo alla lotta contro chi vuole utilizzare gli strumenti che la tecnologia moderna mette a disposizione dell’uomo per eliminare le diversità.

Della luce di questi lumi, per quanto piccola, non abbiamo il permesso di fare un uso diverso da quello per cui fu creata: per ribadire ancora una volta l’idea per cui i pochi devono e possono farcela contro i molti e per insegnarci che, ieri come oggi, anche poco olio puro è sufficiente per non perdere la propria identità.

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venerdì 16 dicembre 2022

Sabato 17 /12/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום

André Chouraqui Vivre pour Jerusalem- Contra Babel





"È Babel la mostruosa trionfatrice della storia, Babel dalle legioni devastatrici, Babel del saccheggio e delle violazioni, Babel dell'assassinio, Babel di tutte le morti. Babel trionfa in tutti i nostri inquinamenti  esulta nei depositi dove si ammassano le armi atomiche, che domani devasteranno la mirabile liturgia della creazione. Ai trionfi di Babel,"  "Gerusalemme è presente incatenata, cieca, ma viva e presente. Durante tutta la sua storia Gerusalemme è la città martire, la grande crocifissa". 
Continua Chouraqui: "Gerusalemme è centrale per Israele, centrale per la chiesa universale, per la casa dell'lslam e perché essa si erge all'incrocio in cui l'Asia incontra l'Africa e si volge all'Occidente"




venerdì 25 novembre 2022

Sabato 26 /11/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום-La Torah ci comanda: “Alzati di fronte alla canizie (seyvah) e onora il volto dell’anziano (zaqen)” (Wayqrà 19,32).

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La Torah ci comanda: “Alzati di fronte alla canizie (seyvah) e onora il volto dell’anziano (zaqen)” (Wayqrà 19,32). Nel Talmud (Qiddushin 32) troviamo tre diverse opinioni sulla definizione del termine zaqen. Per i Chakhamim sono necessarie due caratteristiche per meritare l’onore di cui parla il versetto: l’età (ziqnah in senso proprio) e la sapienza (chokhmah). Per essi l’età che non sia accompagnata dalla sapienza e la sapienza che non sia associata all’età non sono ancora sufficienti. Lo imparano da Moshe Rabbenu che radunò intorno a sé un consiglio di zeqenim: anziani e saggi al tempo stesso.


Nel Talmud si racconta che R. Yochanan soleva alzarsi anche al cospetto di anziani non ebrei (“quante ne hanno viste in vita loro”, diceva) 


Commentando il famoso versetto dello Shemà’: “e amerai il S. tuo D.”, il Talmud si domanda: come si può amare il S.D.? Facendo in modo che Egli sia amato dagli altri per merito tuo, è la risposta. Ogni giorno dobbiamo comportarci in un modo che rechi onore al D. d’Israele. Se cederemo all’anziano il posto a sedere sul tram che cosa risponderà? “Grazie mille! E’ così raro al giorno d’oggi vedere persone così bene educate! Che educazione hanno ricevuto gli Ebrei!”. E la nostra Torah sarà esaltata: avremo fatto Qiddush ha-Shem. E’ solo un esempio!

venerdì 18 novembre 2022

Sabato 19 /11/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום--- LA BELLEZZA DI RACCONTARE LO SHABBAT

“SHABBAT SHALOM. IL RINNOVAMENTO DELL'UMANITÀ”: LA BELLEZZA DI RACCONTARE LO SHABBAT







un testo che permette di conoscere meglio gli aspetti religiosi e tradizionali di uno dei precetti fondanti dell’ebraismo: lo Shabbat. L’espediente narrativo rende il testo fruibile e scorrevole: si tratta di una conversazione-intervista dedicata allo Shabbat tra il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni e lo psicoanalista David Meghnagi. Ma è il contenuto che colpisce poiché è in grado di prendere in esame i precetti base dello Shabbat declinandoli in tutti gli aspetti della vita di tutti giorni: dalla centralità della donna, agli aspetti religiosi e psicologici che ne conseguono, ma anche quelli culturali legati spesso alla convivenza col mondo circostante.

venerdì 11 novembre 2022

Sabato 12 /11/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום-- Vezòt Haberakhà. La benedizione di poter crescere


La Sinagoga di Napoli 


Vezòt Haberakhà. La benedizione di poter crescere


....dobbiamo capire il ruolo degli insegnanti. Al centro dell’insegnamento c’è il cambiamento. La capacità di reinventare continuamente se stessi è il cuore e l’anima di ciò che riguarda l’educazione...Nessuno ha dimostrato la capacità di reinventarsi tanto quanto la tribù di Levi. La lezione che impariamo dalla berakhà di Moshè alla tribù di Levi ha una valenza doppia; tramite la sua berachà apprendiamo come la tribù di Levi sia riuscita a reinventare la propria eredità in modo radicale, ma anche come l’insegnamento sia legato profondamente al cambiamento. Cambiamento e insegnamento vanno di pari passo. L’insegnamento consiste nell’ispirare il cambiamento e nel guidare il percorso degli studenti verso il miglioramento e la reinvenzione costanti ma, al contempo, l’insegnante stesso cambia ed evolve perchè capita spesso che sia lui stesso ad imparare qualcosa dai suoi studenti o che nella sua carriera impari qualcosa che inserirà successivamente nei suoi insegnamenti.




lunedì 17 ottobre 2022

Anatolij Krym Racconti intorno alla felicità ebraica




Umoristici quadretti tragicomici raccontano la felicità ebraica

Estratto del libro

LËVUŠKA
Si ignora quale architetto abbia lavorato di fantasia per quell'agglomerato di casette di legno a due piani per uccelli, di scale scricchiolanti e di corridoi semibui con assi marcescenti. A completare le fantasie creative di costui c'era un cortiletto, con l'immancabile tavolo piantato in terra su quattro ceppi nodosi e con panchine tirate a lucido, circondato da un'altissima palizzata, al cui riparo si celava a occhi estranei la vita turbolenta di famiglie con molti bambini... (vedi l'anteprima).  


Quarta di copertina
Una serie di racconti che narra la vita degli ebrei ucraini nella seconda metà del secolo scorso.
Situazioni tragicomiche ai limiti dell'assurdo con soluzioni inattese, colpi di scena e finali a sorpresa, con i più disparati personaggi: ebrei veri, presunti o non dichiarati, il "matto del villaggio", segretarie e esponenti dell’intellighenzia di provincia, direttori di fabbrica e ingegneri, star della tv, scrittori mancati, comunisti tesserati e aspiranti al tesseramento, nonni, genitori, figli, rabbini. Personaggi che sono espressione di quella "felicità ebraica" che tutti sanno cos'è, ma che in realtà nessuno sembra conoscere, nemmeno i diretti interessati.
Una narrazione piacevole, commovente, pervasa di arguzia, di umorismo e di genuina spiritualità, che porta a scoprire infine come la "felicità ebraica" appartenga a ciascuno, perché è nelle cose concrete e quotidiane, in ogni istante della vita.

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RACCONTI INTORNO ALLA FELICITÀ EBRAICA
di Matteo Chiavarone / 9 novembre 2011


venerdì 14 ottobre 2022

Sabato 15 /10 /2022 . Shabbat Shalom שבת שלום.. Via Pannonia a Roma


Via Pannonia è una bella strada romana del quartiere Appio Latino, appena fuori dalle mura aureliane. Da quelle parti abitano alcune famiglie di ebrei; e c’è anche un dato storico: nella Curia Generalizia delle Suore alla fine di quella via (Largo Pannonia 10) si nascosero durante l’occupazione nazista una sessantina di ebrei. I muri chiari dei palazzi vicino a Porta Metronia attraggono da anni numerosi writer. Un tempo i reazionari dicevano che “la muraglia è la lavagna della canaglia”. Oggi in quella strada sono in prevalenza proprio dei reazionari neofascisti a usare quei muri. Le scritte cambiano in continuazione e recentemente ne è comparsa  una nuova degna di essere fotografata prima che mani pietose la cancellino, offrendo così uno spazio pulito per nuove esternazioni. La scritta dice laconicamente: TRANS EBREI. Poi c’è una svastica.


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C’è un dato che probabilmente il writer ignora, e un altro che dovremmo noi prendere in considerazione. Il dato ignorato è il significato della parola “ebreo”: è la traduzione del biblico ‘ivrì, che inizia ad essere riferito al patriarca Abramo (Gen. 14:13); per spiegare questo termini, i Maestri (Bereshit Rabbà 42:8) dettero varie spiegazioni: discendente di ‘Ever, oppure “colui che viene dall’altra parte”, s’intende dall’altra parte del fiume (l’Eufrate, come è detto in Giosuè 24:2); oppure “dall’altra parte” non geografica ma spirituale, nel senso che “tutto il mondo era da una parte e Abramo dall’altra”. La traduzione letterale di ‘èver è in effetti “trans”, con lo stesso significato che ha in italiano Trastevere o Transgiordana. Il geniale writer ha citato senza volerlo un midràsh: essere ebreo significa proprio essere “trans”, non nel senso di genere ma in quello spirituale. Che poi lo sia veramente, o lo siano o vogliano essere gli ebrei, è un’altra cosa.

https://www.shalom.it/blog/editoriali-bc9/una-scritta-in-via-pannonia-b1121861


venerdì 7 ottobre 2022

Sabato 08 /10 /2022 . Shabbat Shalom שבת שלום.. SHABBAT – LA SPOSA, LA PRINCIPESSA, LA REGINA




SHABBAT – LA SPOSA, LA PRINCIPESSA, LA REGINA

https://universitarianweb.com/2014/08/18/shabbat-la-sposa-la-principessa-la-regina/



È venerdì: tutte le case ebraiche profumano di cibi appetitosi, le stanze disordinate diventano sistemate e pulite, i membri della famiglia, nel corso della giornata, si danno il cambio nella doccia, diventando anch’essi puliti e profumati. C’è una tensione nell’aria, una tensione dovuta al tempo: bisogna fare tutto prima che inizi lo shabbat, il sabato ebraico. A una certa ora, corrispondente a quella del tramonto, le donne della famiglia accendono insieme le candele: è iniziato lo shabbat. 

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Dopo aver acceso le candele si scende in sinagoga, dove si recita la preghiera del venerdì sera, in cui in una delle parti più importanti si dice: “Vieni, o mio caro, incontro alla sposa, accogliamo il sabato*. Incontro al sabato su, andiamo, perché essa è la fonte di benedizione; dall’inizio, dalle origini essa è stata eletta, fu alla fine dell’azione, ma nel pensiero ne era il principio, vieni o mio caro accogliamo il sabato, Vieni in pace o corona del tuo sposo, con allegria, con canto e con giubilo, in mezzo ai fedeli del popolo tesoro vieni, o sposa, vieni, o sposa”. Si torna a casa, dove si trovano le candele accese ed il tavolo già apparecchiato; si canta una melodia in onore degli angeli che, secondo un midrash antico, ci accompagnano il venerdì sera dalla sinagoga alla nostra casa; il padre dà poi una benedizione ai figli, con le stesse parole usate da Giacobbe quando benedice nella Bibbia i figli di Giuseppe, Menasé ed Efraim. Dopodiché si recita la benedizione del sabato, dopo la quale si beve il vino, seguita da una benedizione sul pane e da una cena. Tra un piatto e l’altro, o prima della preghiera della fine del pasto, si cantano poesie in onore del sabato.

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Il sabato mattina si va in sinagoga, dove si legge il brano biblico della settimana (chiamato parashà), secondo la divisione del Pentateuco in 52-54 brani, e un capitolo di uno dei profeti. Segue una preghiera per lo shabbat, dopo la quale c’è un rinfresco in sede separata dalla sinagoga, e un pranzo abbondante a casa. Verso la fine del sabato, prima del tramonto, si recita in sinagoga la preghiera quotidiana del pomeriggio e della sera, e lo shabbat si conclude quando ci sono tre stelle nel cielo – si recita allora una benedizione sulla divisione tra i giorni lavorativi della settimana ed il sabato.

venerdì 30 settembre 2022

Sabato 01/10 /2022 . Shabbat Shalom שבת שלום....Devarìm, 22:8).Ki Tetzè. La responsabilità verso terzi nella Torà


il Maimonide (Cordova, 1138-1204, Il Cairo) nel Mishnè Torà (Hilkhòt Rotzèach Ushmiràt ha-Nèfesh, 11: 1-4) scrive che il parapetto deve essere sufficientemente forte da resistere se una persona vi si appoggia. Inoltre  rimuovendo un oggetto pericoloso si osserva un’altra mitzvà:quella in Devarìm (4:9) dove è scritto: “Però guardati bene e sta molto attento”. Il Maimonide tra le cose pericolose elenca anche un pozzo e una piscina nel cortile; entrambi vanno protetti in modo da evitare che qualcuno vi cada. Così pure bisogna rimuovere degli ostacoli dalla propria proprietà che possono causare danni. Il Maimonide elenca anche una serie di cose che i Maestri hanno proibito perché presentano  pericoli mortali, come bere acqua di fiumi o di laghi al buio e liquidi rimasti esposti in luoghi dove vi sono serpi velenose, o frutta che si sospetta che sia stata morsa da una serpe. Egli aggiunge che bisogna punire coloro che sono noncuranti del pericolo e dicono che “sono affari miei”.



R. Joseph Beer Soloveitchik (Belarus, 1903-1993, Boston) in Mesoras Harav (p. 174) estende il concetto e scrive: “Non è solo il corpo che è vulnerabile; lo è anche lo spirito umano. Tutto il concetto di costruire una parapetto attorno alla legge, citato dai Maestri nel Pirkè Avòt (Massime dei Padri, 1:1) scaturisce dalla nozione della vulnerabilità degli esseri umani.  La consapevolezza di essere vulnerabili  è uno dei fattori che portano al senso di umiltà, una delle più importanti virtù citate dal Maimonide.


l’origine della legislazione delle responsabilità nei confronti di terzi deriva proprio in questa parashà.


sta in 


https://morasha.it/ki-tetze-la-responsabilita-verso-terzi-nella-tora/

venerdì 23 settembre 2022

Sabato 24 /09 /2022 . Shabbat Shalom שבת שלום..Scoperti resti umani in un pozzo a Norwich; erano ebrei perseguitati nel 12° secolo


Scoperti corpi umani in un pozzo medievale; erano ebrei ashkenaziti perseguitati nel 12° secolo

Gli esperti credono che il gruppo possa essere caduto vittima della violenza antisemita nel 12 ° secolo.


I resti scheletrici, che comprendono sei adulti e 11 bambini, sono stati portati alla luce dai lavoratori edili nel 2004. Tra questi, quattro erano strettamente imparentati, tra cui tre sorelle: una bambina dai 5 ai 10 anni, una dai 10 ai 15 anni e un giovane adulto. L’analisi del DNA ha anche scoperto i tratti fisici di un bambino da 0 a 3 anni per includere occhi azzurri e capelli rossi, quest’ultima una caratteristica associata agli stereotipi storici degli ebrei europei. Si pensa che il gruppo fosse originario di Rouen in Normandia e parlasse francese.


 Il team aveva precedentemente considerato la possibilità di morte per malattia. Ma l’esame osseo non ha mostrato prove di lebbra o tubercolosi. Norwich era stata sede di una fiorente comunità ebraica dal 1135 e molti vivevano vicino al sito del pozzo. Ma ci sono registrazioni di persecuzioni di ebrei nell’Inghilterra medievale, compresa Norwich


https://morasha.it/scoperti-resti-umani-in-un-pozzo-a-norwich-erano-ebrei-perseguitati-nel-12-secolo/

venerdì 16 settembre 2022

Sabato 17/09 /2022 . Shabbat Shalom שבת שלום.--La comunità ebraica tripolina tra la Libia e Roma


Morashà


La

comunità ebraica tripolina tra la Libia e Roma

Stefano Tironi

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI CA’ FOSCARI DI VENEZIA – Facoltà di lingue e letterature straniere – Corso di Laurea in lingue e letterature orientali- Relatore: Emanuela Trevisan Semi – Correlatore: Angelo Scarabel – Anno Accademico 2001-2002


il governatore della Libia, Italo Balbo, diede ordine agli ebrei di aprire le loro attività commerciali anche il sabato e stabilì che era la domenica il giorno festivo per tutta la popolazione. Abitualmente gli ebrei non lavoravano il sabato perché erano molto religiosi, naturalmente nessun ebreo si sentì di aprire la sua bottega nonostante l’ordine del governo. La domenica successiva tutta la polizia ed i carabinieri si mobilitarono per arrestare i trasgressori. Nella lista degli arrestati figuravano anche mio padre e mio fratello L. non era sufficiente il loro arresto e per dare risalto a questa infrazione della legge Italo Balbo ordinò la fustigazione di una decina di commercianti. Così la fustigazione fu presentata alla popolazione: si trattò di un macabro scenario; automobili con altoparlanti giravano incessantemente per la città pubblicizzando questa orribile azione nei confronti dei dieci commercianti ebrei che avevano osato disubbidire ad un ordine del Governo Italiano. In famiglia eravamo molto preoccupati, ma loro comunque non furono toccati in quanto cittadini francesi. I dieci ebrei che vennero scelti erano libici e, quindi, nessuno poté proteggerli.”

"la fustigazione era stata fissata per il giorno successivo, nelle prime ore del pomeriggio, vicino al ghetto ebraico. Volli andare ad assistere a quell’orribile spettacolo: il piazzale era gremito di gente fino all’inverosimile. In mezzo alla piazza alcuni genieri dell’esercito avevano eretto un palco abbastanza alto proprio per dare la possibilità a tutto il popolino di godere dello spettacolo. Dopo una lunga attesa arrivò il cellulare con i dieci uomini ammanettati. Furono fatti salire sul palco con la forza. Un fascista in camicia nera lesse i nomi dei condannati, questi poi lasciò il posto ad un arabo che si presentò a torso nudo per mostrare i suoi poderosi muscoli, dopo di che iniziò il macabro spettacolo: il fascista annunciò il primo nome e l’uomo da lui nominato fu spinto al centro del palco e quindi fustigato. Non so dire quante frustate ogni condannato ricevette, tenni gli occhi chiusi e sentivo solo i lamenti ed i battiti delle mani della gente che gridava piena di odio. A questa scena era presente il figlio del rabbino capo di Tripoli che, se non sbaglio, era di Livorno. Non sopportando questa ingiustizia, gridò ai fascisti che erano dei criminali. Venne subito arrestato e non so che fine abbia fatto. Qualche tempo dopo ebbi modo di parlare con uno dei dieci fustigati. Lui mi disse che erano stati tenuti all’oscuro di quello che sarebbe accaduto, tanto è che quando arrivarono sul piazzale, e videro il “palco” e tutta quella gente, temettero l’impiccagione. Tutti loro subirono quel giorno un trauma che si portarono dietro per tutta la vita. Lui, quel giorno, fu talmente preso dalla paura che se la fece addosso e per la puzza fu subito sbrigato e condotto sul cellulare.”



venerdì 9 settembre 2022

Sabato 10/09 /2022 . Shabbat Shalom שבת שלום.






TALMUD BABILONESE - Trattato Ta‘anìt (Digiuno)


Il digiuno, come forma rituale ebraica, esprime la contrizione di fronte a una disgrazia che ha colpito o minaccia di colpire la collettività o un singolo. È uno strumento di teshuvà, di pentimento, di ritorno al Signore. Con ciò, l’uomo sancisce che quanto avviene non è casuale, bensì opera di Dio e conseguenza delle nostre azioni.

Il digiuno è la pratica che i Maestri hanno stabilito per adempiere il comandamento biblico di invocare il Signore qualora vi sia una minaccia incombente o quando si sia già stati colpiti. Il digiuno rimarrebbe tuttavia privo di significato se non fosse accompagnato dalla preghiera e dall’analisi scrupolosa del proprio operato, tutte componenti essenziali del processo di teshuvà. L’istituzione del digiuno è quindi strettamente correlata con eventi che possono accadere o non accadere: siccità, carestie, pestilenze, guerre. Ai tempi della Mishnà e del Talmud, la minaccia maggiore e più frequente era quella della mancanza di pioggia. Pertanto il trattato affronta soprattutto questo argomento per poi estendere la disamina agli altri casi.

Vengono poi trattate tematiche legate ai digiuni fissi, collegati a eventi storici e alla memoria collettiva, nei quali si aggiunge anche la componente del lutto. In particolare, i Maestri discutono sui digiuni relativi alla distruzione del Bet haMiqdàsh (il Tempio di Gerusalemme):  il digiuno del 9 del mese di Av, che commemora la distruzione del Secondo Tempio, e il digiuno di Ghedalià, in ricordo dell’assassinio del governatore di Gerusalemme dopo la distruzione del Primo Tempio. A questi si aggiunge il giorno di Kippur per il quale i Maestri hanno deciso l’obbligo di digiunare deducendolo sulla base del testo biblico Impoverirete le vostre persone (Lv 16,29).

Brani di Aggadà, cioè di racconto e insegnamenti morali, non strettamente normativi, sono una caratteristica dell’intero Talmud. Nel presente trattato ve ne è una particolare abbondanza, soprattutto per suffragare l’idea che i premi e le disgrazie devono essere intesi come ricompense e punizioni, conseguenti alle azioni dell’uomo. Alcuni  racconti, soprattutto quelli del terzo capitolo, sono sorprendenti per l’audacia delle loro narrazioni, sfociando spesso nel miracoloso; e la lettura non rimane scevra da un senso di inquietudine di fronte a quella che sembra un’eccessiva severità verso i protagonisti dei miracoli e i loro familiari.

Si può guardare al trattato di Ta‘anìt con nostalgia per la perduta immediatezza nel rapporto con il divino: la correlazione così netta e diretta fra meriti e pioggia ovvero colpe e siccità ci sembra oggi appartenere a una dimensione lontana, e anche la dipendenza così forte dalla pioggia per la sopravvivenza, almeno per una parte della popolazione mondiale, appare storia passata. Le previsioni del tempo consentono di sapere in anticipo l’arrivo o meno di pioggia con relativa sicurezza. Eppure, l’esito di una stagione più o meno piovosa o il verificarsi o meno di cataclismi riguardano ancora l’umanità tutta. L’immediatezza è forse venuta meno ma non l’incidenza dei fenomeni naturali che invece è rimasta immutata e in cui gli uomini hanno un ruolo di fondamentale importanza. In questo senso il trattato di Ta‘anìt sembra richiamarci a nuove responsabilità e consapevolezza rispetto alla cura della terra.  

Il trattato di Ta‘anìt contiene quattro capitoli, per ognuno dei quali si può identificare un tema principale: le piogge e i loro tempi; quando stabilire digiuni nel caso non ne cadano o non ne cadano abbastanza, o comunque non nei momenti in cui serve (1); le preghiere e gli usi propri dei giorni di digiuno (2); le circostanze in cui si fa digiuno (3); i digiuni fissi in ricordo di eventi specifici (4).

Il trattato si conclude con un’immagine bucolica, la descrizione festosa dei giorni più felici dell’anno: il 15 di Av e Yom Kippur, occasioni nelle quali le ragazze, vestite a festa, uscivano nelle vigne e cercavano di conquistare i loro futuri mariti.  


https://www.giuntina.it/catalogo/il-talmud/talmud-babilonese-trattato-ta%E2%80%98an%C3%ACt-digiuno-733.html

sabato 3 settembre 2022

Sabato 03/09 /2022 . Shabbat Shalom שבת שלום.



YIDDISH
Sheva Zucker

Lo yiddish è stata la principale lingua degli ebrei europei e l'espressione più autentica del carattere essenzialmente europeo dell'ebraismo degli ultimi duemila anni. Pur nascendo come lingua neo-germanica, lo yiddish si è caratterizzato immediatamente anche come lingua ebraica: è scritta infatti in caratteri ebraici e dalla tradizione religiosa deriva la sua importante componente ebraico-aramaica. Queste due caratteristiche, l'essere contemporaneamente europea ed ebraica, sono l'emblema dell'ebraismo fino al XX secolo. Parlato in Europa orientale da dodici milioni di persone prima della seconda guerra mondiale, oggi lo yiddish è scomparso dall'Europa insieme a coloro che lo parlavano. Lo yiddish non è più la lingua di un popolo, ma molti ancora lo parlano.
Questo libro, che ha il pregio di trattare lo yiddish come una "lingua viva" e che conserva tutto il sapore dell'ebraismo newyorchese di oggi, laico e dinamico, che guarda alle proprie radici ma è anche proiettato al futuro, è anche il manuale ideale per i curiosi di questa cultura e di quanti vogliano scoprire una lingua e una civiltà letteraria che è parte integrante dell'identità europea.

mercoledì 31 agosto 2022

sabato 27 agosto 2022

Sabato 27 /08 /2022 . Shabbat Shalom שבת שלום.


https://www.giuntina.it/catalogo/fuori-collana/lezioni-di-tor%C3%A0-847.html?fbclid=IwAR0Ys0LVXrr2W3vgZiD_iP_yo75rC2bcGk-wY4e5qfcbqTfTEuI4zBkfGB4

Rabbi Menachem Mendel Schneerson è stato uno dei Maestri più autorevoli e seguiti della storia religiosa ebraica. Pensatore raffinato e abile interprete delle esigenze più urgenti della contemporaneità, Schneerson è diventato famoso in tutto il mondo semplicemente come il Rebbe. Con la sua leadership carismatica ha guidato una parte del mondo chassidico attraverso un secolo, il Novecento, costellato di tragedie ma anche di nuove sfide. Le sue riflessioni sulla Torà coniugano la tradizione rabbinica con quella mistica dello Zohar e i testi fondamentali del chassidismo. Prendendo le mosse da versetti biblici e accompagnati dalla millenaria sapienza ebraica, i discorsi del Rebbe scendono nelle profondità della parola e, con sensibilità e pazienza, riescono a dilatare ogni singolo punto fino a farne un insegnamento di vita. Lezioni di Torà raccoglie i frutti di questo instancabile lavoro ermeneutico. Ne nasce un testo unico e prezioso, e non solo per il mondo ebraico, ma per tutti coloro che, confusi o spaventati dalle tortuosità del presente, incedono coraggiosamente verso una più ampia comprensione spirituale.

Da oggi in libreria "Lezioni di Torà. Riflessioni e insegnamenti di vita" di Rabbi Menachem Mendel Schneerson, Rebbe di Lubavitch. Discorsi adattati da rav Jonathan Sacks.

venerdì 19 agosto 2022

Sabato 20 /07/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום.-IMPOSSIBILE NEUTRALITÀ: SULLA RICOSTRUZIONE DELLA GRANDE SINAGOGA DI AMBURGO




Era la più grande del Nord Europa. Vi potevano pregare fino a 1.200 fedeli. Sorgeva ad Amburgo, nel Grindel Viertel, un quartiere dove la vita ebraica era così vibrante da essere conosciuto come la «piccola Gerusalemme». Poi arrivarono i nazisti, con il loro retaggio di morte e distruzione.







venerdì 12 agosto 2022

Sabato 13/07/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום.-Israele, scoperta a Magdala un'importante sinagoga di duemila anni fa

 




dicembre 2021.Importante scoperta archeologica a Magdala, in Israele: rinvenuta una sinagoga di duemila anni fa, del Periodo del Secondo Tempio, vicino a un’altra sinagoga della stessa epoca. È la prima volta che accade di scoprire due sinagoghe di quel periodo nello stesso insediamento



Il professor Adi Erlich, capo del Zinman Institute of archaeology presso l’Università di Haifa, sostiene: “Il fatto di aver trovato due sinagoghe dimostra che gli ebrei del Periodo del Secondo Tempio cercavano un luogo per incontri di carattere religioso e forse anche sociale. La pietra che sostiene la Menorah dell’altra sinagoga di Magdala suggerisce che gli ebrei del luogo consideravano Gerusalemme come loro centro religioso e le loro attività locali hanno avuto luogo per via di questa centralità. La sinagoga che stiamo scavando adesso è vicina alla strada residenziale, mentre quella del 2009 era circondata da una zona industriale. Quindi le sinagoghe del luogo erano costruite all’interno del tessuto sociale del villaggio”.

https://www.finestresullarte.info/archeologia/israele-scoperta-a-magdala-sinagoga-periodo-secondo-tempio






venerdì 29 luglio 2022

Sabato 30 /07/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום.- La Sinagoga di Asti





L'interno della sinagoga


https://it.wikipedia.org/wiki/Sinagoga_e_museo_ebraico_di_Asti


Comunità ebraica di Asti

Il XX secolo portò la seconda guerra mondiale e le persecuzioni nazi-fasciste che svuotarono il ghetto deportandone gli abitanti. Solo tre dei trenta deportati fecero ritorno ad Asti (una lapide nel cortiletto della sinagoga ricorda i nomi dei deportati). Dopo la liberazione, gli ebrei astigiani, ridotti ad un numero esiguo, non hanno più potuto ricostruire la loro comunità, che oggi esiste solo come sezione della comunità ebraica di Torino.


Nei locali che un tempo furono del tempietto invernale, si può visitare un piccolo ma importante museo, in cui sono esposti oggetti liturgici, rituali e varie testimonianze della presenza ebraica in Asti. Tra gli oggetti ricordiamo:


il Chanukkiah, candelabro con otto lumi oltre un nono che serve per accendere gli altri,

il Shofar, corno di montone suonato durante alcune solennità,

il Ner tamid, lampada in argento sbalzato

il Tevah, podio o leggio in legno intarsiato, dove si leggono i rotoli della Toràh

https://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_ebraica_di_Asti




Cimitero ebraico di Asti

Con la costituzione della comunità ebraica di Asti fu ad essa assegnato un terreno, che doveva essere acquistato, dove seppellire i morti. Nel suo "Giornale di Asti", e principalmente nell'appendice del 1806, raccolta poi in volume intitolato "Asti nelle sue chiese ed iscrizioni", l'Incisa, individua il terreno come "prato degli ebrei", situato all'esterno della prima cinta muraria, a nord, in una zona oggi corrispondente all'attuale via Massimo d'Azeglio, in particolare all'altezza del numero 42.


Nel 1810, il prato degli ebrei fu sostituito dal cimitero ebraico in via dei Martiri Israeliti.


All'ingresso è presente una lapide a ricordo dell'olocausto ed il tumulo datato marzo 1902 con le ossa esumate dal "prato degli ebrei". Tra i personaggi illustri sepolti nel cimitero si ricordano: Rafael Beniam Artom (alla cui figura si ispira il romanzo I giorni del mondo di Guido Artom del 1981), suo figlio Isacco Artom (segretario di Cavour) e Zaccaria Ottolenghi (costruttore e finanziatore del Teatro Alfieri).

Attualmente il cimitero è visitabile e continua ad accogliere ebrei defunti di origine astigiana.

https://it.wikipedia.org/wiki/Cimitero_ebraico_di_Asti

sabato 23 luglio 2022

Sabato 23 /07/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום. La Sinagoga di Lipsia




sta in 

Lipsia e la sfida dell’ebraismo vivo

Prima del secondo conflitto mondiale vivevano a Lipsia circa 14mila ebrei: la sesta comunità del Paese e la prima di Sassonia. Alla fine della guerra, se ne conteranno appena 15. Si sarebbero poi aggiunti i reduci dai campi di sterminio, per un totale di circa 200 persone. Una faticosissima risalita dalle macerie.

Di sinagoghe ne è sopravvissuta solo una, la Brody, risalente anch’essa al diciannovesimo secolo, che è oggi il perno di una delle comunità ebraiche più attive del Paese. Ne fanno parte all’incirca 1300 persone, provenienti perlopiù da Paesi un tempo nell’orbita dell’Unione Sovietica.



È una sinagoga sulla Keilstrasse. La sinagoga prende il nome dalla città di Brody nell'attuale Ucraina.


La sinagoga Brodyer è una sinagoga ortodossa in Sassonia. L'edificio religioso ebraico fa parte dello sviluppo chiuso nell'area a nord dell'anello interno della città di Lipsia. La facciata dell'edificio sacro prospiciente Keilstraße mostra finestre a forma di ruota con vetri artificiali colorati al piano terra.




venerdì 15 luglio 2022

Sabato 16/07/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום. la sinagoga di Ostia antica



La sinagoga di Ostia antica in corso di scavo. Anno 1961 (Archivio Fotografico Pa-Oant C 1987)

La sinagoga di Ostia antica

L'edificio ostiense sorgeva lungo la Via Severiana (si conserva una porzione del basolato stradale), sul lato sud, in prossimità dell’antica linea di costa: il territorio era molto diverso allora da oggi: la linea di costa era molto arretrata rispetto all'attuale.


La sinagoga, dunque, sorgeva quasi in riva al mare, fuori dalla porta cittadina: una posizione molto decentrata, che si spiega con il voler comunque mantenere la propria identità religiosa ben distinta dalla serie di culti che si svolgevano in città e ai quali erano dedicati tanti, tantissimi luoghi, sacelli, templi e aree sacre, in funzione delle singole specificità delle divinità in questione. Inoltre, per gli Ebrei le spiagge del Mediterraneo erano considerate luoghi puri per fare abluzioni rituali. L’edificio di culto era orientato in direzione Est/Sud-Est: ovvero in direzione di Gerusalemme.

Esistono due teorie sulla storia della sinagoga di Ostia antica. La prima è l'interpretazione di Maria Floriani Squarciapino, che diresse gli scavi della sinagoga negli anni '60: la prima fase dell'edificio risalirebbe alla fine del I secolo d.C., con un importante rifacimento all'inizio del IV secolo. Secondo le ipotesi più recenti, però, l'edificio nel I secolo non avrebbe avuto le funzioni di sinagoga, ma di edificio privato, e fu trasformato in sinagoga solo in una seconda fase, nel III secolo, a seguito della realizzazione della via Severiana nel 200 d.C.


venerdì 8 luglio 2022

Sabato 09/07/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום La sinagoga Scola Nova nell'antico quartiere ebraico di Trani




La sinagoga Scola Nova è una sinagoga edificata nell'antico quartiere ebraico di Trani. Dopo la cacciata degli ebrei avvenuta nel XVI secolo divenne una chiesa con il nome di Santa Maria di Scolanova. Ritornò all'uso originario nel 2005.



Comunità ebraica di Trani

La rinascita ebraica di Trani avviene nel 2004 grazie agli ebrei pugliesi e al Rav Shalom Bahbout. Il 15 luglio 2004 viene indetta l'Assemblea costituente degli Ebrei di Trani; contestualmente il Comune di Trani restitusce la sinagoga Scolanova ad uso religioso. La comunità di Roma fornisce 2 Sefarim. Nel 2006 la Comunità Ebraica di Napoli formalizzava l'elevazione di Trani a Sezione, beneficiando dei fondi derivanti dalla legge n.175 finalizzati al pieno recupero della Sinagoga Scolanova. Nel maggio 2007 la comunità madre di Napoli dona alla Sezione tranese un Sefer.[7] [8] [9]