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Lipsia e la sfida dell’ebraismo vivo
Prima del secondo conflitto mondiale vivevano a Lipsia circa 14mila ebrei: la sesta comunità del Paese e la prima di Sassonia. Alla fine della guerra, se ne conteranno appena 15. Si sarebbero poi aggiunti i reduci dai campi di sterminio, per un totale di circa 200 persone. Una faticosissima risalita dalle macerie.
Di sinagoghe ne è sopravvissuta solo una, la Brody, risalente anch’essa al diciannovesimo secolo, che è oggi il perno di una delle comunità ebraiche più attive del Paese. Ne fanno parte all’incirca 1300 persone, provenienti perlopiù da Paesi un tempo nell’orbita dell’Unione Sovietica.
È una sinagoga sulla Keilstrasse. La sinagoga prende il nome dalla città di Brody nell'attuale Ucraina.
La sinagoga Brodyer è una sinagoga ortodossa in Sassonia. L'edificio religioso ebraico fa parte dello sviluppo chiuso nell'area a nord dell'anello interno della città di Lipsia. La facciata dell'edificio sacro prospiciente Keilstraße mostra finestre a forma di ruota con vetri artificiali colorati al piano terra.
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