SHABBAT – LA SPOSA, LA PRINCIPESSA, LA REGINA
https://universitarianweb.com/2014/08/18/shabbat-la-sposa-la-principessa-la-regina/
È venerdì: tutte le case ebraiche profumano di cibi appetitosi, le stanze disordinate diventano sistemate e pulite, i membri della famiglia, nel corso della giornata, si danno il cambio nella doccia, diventando anch’essi puliti e profumati. C’è una tensione nell’aria, una tensione dovuta al tempo: bisogna fare tutto prima che inizi lo shabbat, il sabato ebraico. A una certa ora, corrispondente a quella del tramonto, le donne della famiglia accendono insieme le candele: è iniziato lo shabbat.
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Dopo aver acceso le candele si scende in sinagoga, dove si recita la preghiera del venerdì sera, in cui in una delle parti più importanti si dice: “Vieni, o mio caro, incontro alla sposa, accogliamo il sabato*. Incontro al sabato su, andiamo, perché essa è la fonte di benedizione; dall’inizio, dalle origini essa è stata eletta, fu alla fine dell’azione, ma nel pensiero ne era il principio, vieni o mio caro accogliamo il sabato, Vieni in pace o corona del tuo sposo, con allegria, con canto e con giubilo, in mezzo ai fedeli del popolo tesoro vieni, o sposa, vieni, o sposa”. Si torna a casa, dove si trovano le candele accese ed il tavolo già apparecchiato; si canta una melodia in onore degli angeli che, secondo un midrash antico, ci accompagnano il venerdì sera dalla sinagoga alla nostra casa; il padre dà poi una benedizione ai figli, con le stesse parole usate da Giacobbe quando benedice nella Bibbia i figli di Giuseppe, Menasé ed Efraim. Dopodiché si recita la benedizione del sabato, dopo la quale si beve il vino, seguita da una benedizione sul pane e da una cena. Tra un piatto e l’altro, o prima della preghiera della fine del pasto, si cantano poesie in onore del sabato.
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Il sabato mattina si va in sinagoga, dove si legge il brano biblico della settimana (chiamato parashà), secondo la divisione del Pentateuco in 52-54 brani, e un capitolo di uno dei profeti. Segue una preghiera per lo shabbat, dopo la quale c’è un rinfresco in sede separata dalla sinagoga, e un pranzo abbondante a casa. Verso la fine del sabato, prima del tramonto, si recita in sinagoga la preghiera quotidiana del pomeriggio e della sera, e lo shabbat si conclude quando ci sono tre stelle nel cielo – si recita allora una benedizione sulla divisione tra i giorni lavorativi della settimana ed il sabato.
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