Il giornale “Israel” pubblicato a Gerusalemme nel 1939
tutti i fascicoli apparsi
sotto la direzione di Alfonso Yehuda Menachem Pacifici
dopo che il “Settimanale Israel” in Italia
venne messo a tacere dalla legislazione razziale
פרשת בראשיתTesto ebraico composto dal Mechon Mamre
http://www.mechon-mamre.org/
בראשית פרק א
Parashat Bereshit Genesi 1
Traduzione italiana di Samuel David Luzzatto, 1872
http://www.archivio-torah.it/libretti/luzzatto_tora/shadalbiografia.
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http://www.archivio-torah.it/testotorah/01.pdf
Commento
http://www.archivio-torah.it/jonathan/parashot.htm#B12
Bereshit, Genesi 1,1 - 6,8
01
La creazione del mondo - Il paradiso terrestre - La cacciata - Il fratricidio - Le prime arti - La condanna dell’umanità perversa.
In principio, cioè in un’epoca remota e indeterminata, Dio creò il cielo e la terra. Facendo ordine in queste due porzioni del mondo, che erano ancora avvolte nell’oscurità del primitivo caos, Dio dette origine in sei giorni alle cose quali oggi le vediamo; creò cioè nel primo giorno la luce, nel secondo la volta celeste, nel terzo separò la terra dall’acqua in cui era sommersa, dando così origine a quello che noi chiamiamo il regno vegetale, in tutte le sue forme ed aspetti; nel quarto giorno creò il sole, la luna e le stelle, cioè i corpi celesti; nel quinto i pesci abitatori dell’acqua e gli uccelli abitatori dell’aria, nel sesto gli animali che vivono sulla terra e finalmente l’essere più nobile del creato, l’uomo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Terminata l’opera della creazione, Dio destinò il sabato a celebrarla col riposo.
L'uomo - Adamo, perché plasmato dalla terra (adamàh) e che Dio stesso aveva vivificato col suo spirito - ebbe per lieta dimora un magnifico giardino dove, insieme alle altre piante poste lungo maestosi fiumi, si trovavano due alberi di eccezionale natura: quello della vita e quello della nozione del bene e del male: alberi che era vietato all’uomo di toccare. Per quanto vivesse in un luogo delizioso e non avesse da pensare ad altro che a godere il magnifico panorama e le dolci ombre del parco, delle cui piante e dei cui fiori gli era affidata la cura, Adamo dovette sentire di esser solo. Dio allora volle confortare la sua solitudine dandogli una compagna degna di lui: la donna, Eva.
Fra gli animali del giardino ce n’era uno, insidioso ed astuto più di ogni altro: il serpente, il quale, invidioso della pace della coppia umana, indusse con le sue male arti la donna a mangiare il frutto vietato d’uno degli alberi, quello della conoscenza del bene e del male, e ad offrirlo anche all’ingenuo compagno. Per questa disubbidienza furono puniti tutti e tre: l’uomo, la donna ed il serpente seduttore, e la coppia peccatrice fu cacciata dal giardino, iniziando la dura esistenza di lavoro e di dolore che è la sorte terrena degli uomini.
Un’orribile tragedia funestava poco dopo quella prima famiglia: uno dei figli, Caino, dedito al lavoro dei campi, uccideva in un accesso di invidioso furore il fratello Abele, dedito alla pastorizia. Il fratricida fu condannato ad andare ramingo per la terra, senza possibilità di pace e di riposo.
Con la generazione seguente cominciavano le varie arti e industrie umane e le invenzioni relative: la pastorizia, la costruzione delle città, la musica ed i suoi strumenti, la lavorazione del ferro e del rame.
La parashàh termina con la lista delle generazioni che conducono da Adamo fino a Noè.
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