
".... in ebraico, rahămĭm, indica le viscere materne, che portano la nuova creatura; indica dunque lo spazio fatto in sé alla vita dell’altro, spazio di comunione profonda, di con-sentire, di con-patire, di con-gioire… E indica anche l’amore paterno verso il figlio. La miseri-cordia, incontro di un cuore ardente d’amore con la miseria dell’altro, interpella la qualità del nostro cuore e del
nostro rapporto con l’altro; ci chiama a lasciarci ferire dalla povertà dell’altro, in un movimento di em-patia» .
Ma il concetto della misericordia non finisce solo al termine ebraico «rahămĭm»; esso si sviluppa pure nell’altro: «chesed», che esprime l’amore fedele, una bontà senza limiti e il favore . La misericordia, quindi, si riferisce prima di tutto a Dio, che è la fonte di essa."
sta in
https://www.academia.edu/31791707/Capitolo_primo?email_work_card=title
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