Lo Shabbat che osserviamo tra Rosh Ha Shanà e Kippur è particolare. Shabbat Shuvà, significa "ritorna al Signore". In questi giorni in cui il Signore è più vicino a noi dobbiamo cogliere l’occasione per tornare sulla retta via.
Guarda il video e segui la lezione del Rabbino Capo Riccardo Di Segni su Shabbat Teshuvà.
Accensione delle candele ore 18.49
Uscita delle tre stelle ore 19.50
https://www.facebook.com/ComunitaEbraicaDiRoma/videos/1025309855555750/
PARASHÀ Haazinu Deut. 32, 1-52
HAFTARÀ Italiani/Sefarditi: Hosea 14: 2-10; Michà 7: 18-20
Ashkenakiti: Hosea 14: 2-10; Gioele 2: 15-27
Parashat Haazinu. La fede, come la musica, è un linguaggio senza tempo
I rabbini hanno enumerato dieci canti nei momenti chiave della vita della nazione. Tra questi il canto degli Israeliti in Egitto (vedi Isaia 30:29), la cantica dopo il passaggio del Mar Rosso (Esodo 15), la cantica al pozzo (Numeri 21), e Ha’azinu, la cantica di Mosè alla fine della sua vita. Giosuè anche cantò una cantica (Giosuè 10:12-13). Così fecero Debora (Giud. 5), Anna (1 Sam. 2) e Davide (Sam. II 22). In fine abbiamo il Cantico dei Cantici, Shir ha-Shirim, riguardo al quale Rabbi Akiva disse: “Tutti i canti sono sacri, ma il Cantico dei Cantici è il santo dei santi”.
Il decimo canto non è stato ancora cantato. È il canto del Messia.
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