martedì 18 maggio 2021

L’ebreo Gesù e lo shabbat. Una lettura del Vangelo alla luce della Torah






PREMESSA 

si può scaricare senza oneri 



Prefazione del Gran Rabbino René-Samuel Sirat

Il servo   allora le corse incontro e le disse:
"Fammi bere un po' d'acqua dalla tua anfora".
Rispose: "Bevi, mio Signore" ...
Come ebbe finito di dargli da bere, disse:
"Voglio attingere ancora ... "
Intanto quell'uomo la contemplava
in silenzio, in attesa di sapere se Dio avesse o no   accordato buon esito al suo viaggio ...
Gen 24, 17-21.

Un rabbino, di fronte a questo bel libro, L’ebreo Gesù e lo shabbat. di Marie Vidal  resta  silenzioso ,meravigliato come il servo dell'amico di Dio Abramo: è in presenza della figlia di Betuèl,
l'Arameo, o in presenza della nipote di Abramo, suo padrone?

Ebbene, quale figlia di Israele è oggi capace di scrivere un canto
d'amore così bello in onore dello Shabbat, di comprenderne l'infinita grandezza e di sentire da tutte le fibre del proprio essere il
legame indistruttibile che, nell'animo di un ebreo, unisce lo Shabbat
e la Torah?
· Per tutto ciò, per questi tesori di conoscenze e di erudizione,
per questa empatia per un argomento così esaltante, grazie.
· Il carattere singolare dello Shabbat è messo in luce dal Midrash
citato dall'autrice a pagina 89.
Quaggiù regna la dualità: non una dualità fatta di cloni, ma
realizzata in una diversità sublimata che tende verso l'unità. Infatti, nel Midrash, lo Shabbat, contrariamente agli altri giorni della settimana, non ha  un compagno: la domenica è unita al mercoledì, il lunedì al giovedì, il martedì al venerdì, ma lo Shabbat è solo.
Non ha un compagno degno di lui. Allora, per evitare che il giorno della gioia infinita (Sal 92) sia oscurato dalla tristezza, Dio dice
allo Shabbat: "La comunità di Israele sarà il tuo compagno".
Ma la comunità d'Israele è già unita dai legami dell'amore a
Dio da una parte, e alla Torah di Dio dall'altra: la Torah che Mosè
ci ha insegnato è l'eredità della comunità di Giacobbe (Dt 33, 4).
I rabbini, giocando sulle due possibili letture della parola morasha
(eredità) e meorassa (fidanzata), propongono la seguente interpretazione: La Torah che Mosè ci ha insegnato è la fidanzata perpetua della comunità di Giacobbe.
Questo amore per Dio, che si riversa sulla Torah insegnata da
Mosè e che è la parola del Dio vivente, e sullo Shabbat, compagno privilegiato della comunità di Israele reca in sè il segno della pienezza: durante lo Shabbat, l'ebreo beneficia di un supplemento d'anima  d'anima. La sua anima e la  sua  "anima suppiementare" sono
legate alla Torah e allo Shabbat, e non è sorprendente che il giorno
dello Shabbat l'ebreo si consacri essenzialmente alla preghiera,
momento privilegiato di dialogo con il suo Creatore, allo studio e
all'insegnamento della Torah.
È . ciò che Gesù, ebreo tra i suoi fratelli, faceva regolarmente
in Galilea e poi a Gerusalemme. Malgrado i preconcetti degli evangelisti, questo tratto caratteristico della personalità di Gesù ritorna nei Vangeli come un leitmotiv.

Marie Vidal ha. ragione , di sottolineare i racconti degli Apostoli
che cominciano così: "lo Shabbat, Gesù insegnò nella sinagoga . .."
L'autrice distingue anche giustamente la lettura del testo del Pentateuco e del testo dei Profeti anche se non è certo  che all'epoca di Gesù la divisione del Pentateuco che conosciamo oggi,  in cinquantacinque periodi, fosse già messa in pratica. L'attualizzazione del testo biblico, tanto quello della Legge, quanto la lettura  complementare dei Profeti, è una tradizione che si perpetua fino
ai giorni nostri e che risale al tempo dei rabbini della Grande Assemblea, molto prima della nascita di Gesù.

prima della nascita di Gesù.
A proposito del versetto della Genesi (2, 22): Dio plasmò con
la costola, che aveva tolto all'uomo, una donna . .. , il Midrash, ispirandosi all'ambivalenza del verbo vayiben (dalla radice BaNaH,
plasmare e B Y N, comprendere), sviluppa l'idea che la donna è
dotata di un discernimento superiore a quello dell'uomo, a proposito del quale è impiegato il verbo BaRaH, creare. Questa è la 
ragione per cui la donna ebrea è la sacerdotessa dello Shabbat. È
lei che fa accendere le luci che segnano l'ingresso dello Shabbat
nella casa, in seno alla famiglia.

Considerando l'importante numero di opere cristiane che si ispirano ai fondamentali insegnamenti dei rabbini e che concernono
l'autentica vita ebraica come la insegna la Torah e come è praticata- o dovrebbe esserlo- dal popolo che è il gioiello dell'umanità (Es 19, 5), si può legittimamente porre il problema dell'imminenza della realizzazione della profezia di Zaccaria: Dice il Signore degli eserciti: In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno  un giudeo per il lembo del mantello  diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che
Dio· è con voi (Zc 8, 23). Naturalmente, dicendo questo bisogna 
Insistere sull’idea  cheil  giudaismo è fondamentalmente opposto
al sincretismo e ad ogni volontà di proselitismo.

Dopo il suo bel libro Un Ebreo chiamato Gesù, Marie Vidal persevera nel suo magnifico progetto di   far  meglio conoscere la tradizione ebraica ai suoi fratelli cristiani. La ringrazio vivamente, secondo la formula biblica: Hizqi ve'imtsi, siate forte e piena di coraggio.



Nessun commento:

Posta un commento