"Ricordo il giorno in cui le mie studentesse, quasi tutte cristiane, stavano discutendo il peccato originale. Alla lezione successiva una studentessa ebrea venne da me e mi chiese: «Che cos’è questo peccato originale di cui stavamo discutendo la volta scorsa?». «Certamente lei conosce il peccato originale, se ne parla nel libro della Genesi», risposi. «No», disse. «Sono un’ebrea praticante da quarantuno anni e non ho mai sentito un rabbino o qualcun altro parlare del peccato originale.» Questa cosa mi aprì gli occhi. La distinzione tra la caduta e il peccato originale rese più acuta la mia consapevolezza di quanto il cristianesimo si era allontanato dalle sue radici ebraiche. Questa studentessa aveva studiato per anni con il rabbino Abraham Joshua Heschel e mi fece conoscere le sue opere.
Fu un dono enorme, e poco alla volta imparai ad amare la sua persona, la sua teologia e la sua testimonianza (era andato a marciare con Martin Luther King a Selma, per esempio). Heschel è stato un leader del dialogo tra ebrei e cristiani. Più passano gli anni e più mi piace tornare alla sua spiritualità dello stupore, della meraviglia, della grazia e della profezia, davvero una spiritualità incentrata sul creato. Se mi trovassi su un’isola deserta e mi fosse permesso di leggere soltanto un teologo, questo sarebbe Heschel. Certe volte quando lo leggo mi sembra di sentire le parole di coloro che furono i mentori di Gesù, il quale in fin dei conti era un ebreo.”
http://www.spiritualitadelcreato.it/confessioni-di-un-cristiano-ribelle/
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