Alla porta del tuo cuore giace l’impulso del male, ma io l’ho messo nelle tue mani, e tu hai il potere di dominarlo, sia per il bene che per il male».
L’uomo ha il potere di dominarlo, ed è solo per la sua negligenza e debolezza che l’impulso del male, dapprima impotente, guadagna forza fino a farla da padrone. Se l’uomo agisce bene, trova perdono; ma se agisce male, si consegna nelle mani dell’impulso che sta accovacciato alla porta.
La differenza tra l’empio e il giusto consiste nel fatto che l’empio è in potere del suo cuore, mentre il giusto ha il cuore (l'impulso del male) in suo potere. "

Scritto cento anni fa, Aspetti di teologia rabbinica rimane ancora oggi un’opera unica per la chiarezza e la sintesi con cui svela al lettore il pensiero dei Maestri d’Israele. Il rapporto tra Dio, mondo e uomo, la Torà e i precetti, la santità e la devozione, l’impulso del male, il perdono e la riconciliazione: sono solo alcuni dei temi affrontati per comporre il mosaico di una “teologia ebraica” che rimane sempre saldamente ancorata al mondo terreno e ad una visione fortemente unitaria di Dio che i Maestri non esitano a far intervenire nelle loro discussioni. Essi non parlano su Dio, ma di Dio, o meglio ancora, lo lasciano parlare.
«Prima traduzione italiana dei saggi del rabbino Salomon Schechter dove emerge tutta la peculiare diversità rispetto alla teologia cristiana. Pochi concetti universali e sistematici, piuttosto una molteplicità di immagini e di azioni che ritraggono Dio in familiare interazione con l’uomo: per i maestri di Israele è l’unico discorso su Dio accettabile.» – Discutere con Dio o meglio ascoltarlo? – Massimo Giuliani – Avvenire
leggere anche Etica & Politica / Ethics & Politics, VIII, 2006, 2, pp. 25-49
Le forme di Dio e la tradizione rabbinica.
Per una fenomenologia del discorso mitico e mistico nel monoteismo ebraico
https://www2.units.it/etica/2006_2/MOTTOLESE.pdf
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