lunedì 30 marzo 2020

Potenze (Ghevurot)Seconda delle Diciotto beneizioni Machazor di rito italiano, Roma 1990, pp. 120 e passi

H EBREW P RINTED B OOKS AND M ANUSCRIPTS


Potenze (Ghevurot)

Tu sei potente in eterno, Signore:
tu fai rivivere i morti,
sei grande nel salvare
- D’ estate: Tu fai scendere la rugiada.
D’ inverno: Tu fai soffiare il vento
e fai scendere la pioggia -.
Tu nutri i viventi per grazia,
fai rivivere i morti con grande misericordia,
sostieni i cadenti, guarisci i malati,
liberi i prigionieri e mantieni la tua fedeltà
a quelli che dormono nella polvere.
Chi è come te operatore di potenze
e chi assomiglia a te,
Re che fai morire e fai vivere
e fai germogliare per noi la salvezza?
Tu sei fedele nel far rivivere i morti.
Benedetto sei tu, Signore,
che fai rivivere i morti.


********


Quando verrà il Messia probabilmente nessuno se ne accorgerà. E «la più forte affermazione messianica non si trova nella Bibbia, ma in una preghiera chiamata Gevurot, Potenze, che secondo la liturgia doveva essere detta ogni giorno per tre volte e quattro volte il Sabato: “tu che fai rivivere i morti”»(p. 473   Roberto Calasso
Il libro di tutti i libri
Adelphi edizioni
2019 pp. 555




domenica 22 marzo 2020

ECO GIUDAICI E GIUDEOCRISTIANI NELLA TEOLOGIA , LITURGIA E ARCHITETTURA DELLA CHIESA DI AQUILEIA Guglielmo Cocco






https://www.academia.edu/4852906/Eco_giudaiche_e_giudeo_cristiane_nella_teologia_liturgia_e_architettura_della_Chiesa_di_AQUILEIA?email_work_card=thumbnail


Cito la conclusione

Ancora a una matrice giudaizzante sembra debba connettersi anche la venerazione diffusa, e ben documentata, in Friuli fino a tempi assai prossimi, per la SANTE   SABIDE ,laSanta Sabato. Il nome friulano del sabato è femminile: sabide, appunto; è un’ulteriore suggestione questa che, sia pure non glottologicamente accertabile, connetterebbe il nome alla lingua ebraica, in cui Shabbat è femminile ed è ritenuta la ‘ Giornata Regina’.
Ancone e cappelle votive, perlopiù situate presso i corsi d’acqua, fino a quando non vennero cambiate di segno e dedicate alla Vergine Maria in sabato  durante l’Ottocento, si proponevano nelle campagne friulane quali ‘segni’ indicatori di lontane radici, evocanti memorie non sopite che guidano a quelle ancestrali origini giudeo cristiane da cui trassero linfa i primordi della Chiesa aquileiese

venerdì 20 marzo 2020

Solomon Schechter Aspetti di teologia rabbinica

«Il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu puoi dominarlo». (Gen 4,7). Questo versetto viene così parafrasato: «Se tu migliori le tue azioni in questo mondo, tutto ti sarà perdonato nel mondo che viene. Ma se tu non ti correggi in questo mondo, il tuo peccato sarà preservato per il grande Giorno del giudizio.
Alla porta del tuo cuore giace l’impulso del male, ma io l’ho messo nelle tue mani, e tu hai il potere di dominarlo, sia per il bene che per il male».
L’uomo ha il potere di dominarlo, ed è solo per la sua negligenza e debolezza che l’impulso del male, dapprima impotente, guadagna forza fino a farla da padrone. Se l’uomo agisce bene, trova perdono; ma se agisce male, si consegna nelle mani dell’impulso che sta accovacciato alla porta.
La differenza tra l’empio e il giusto consiste nel fatto che l’empio è in potere del suo cuore, mentre il giusto ha il cuore (l'impulso del male) in suo potere. "

Aspetti di teologia rabbinica

Scritto cento anni fa, Aspetti di teologia rabbinica rimane ancora oggi un’opera unica per la chiarezza e la sintesi con cui svela al lettore il pensiero dei Maestri d’Israele. Il rapporto tra Dio, mondo e uomo, la Torà e i precetti, la santità e la devozione, l’impulso del male, il perdono e la riconciliazione: sono solo alcuni dei temi affrontati per comporre il mosaico di una “teologia ebraica” che rimane sempre saldamente ancorata al mondo terreno e ad una visione fortemente unitaria di Dio che i Maestri non esitano a far intervenire nelle loro discussioni. Essi non parlano su Dio, ma di Dio, o meglio ancora, lo lasciano parlare.

«Prima traduzione italiana dei saggi del rabbino Salomon Schechter dove emerge tutta la peculiare diversità rispetto alla teologia cristiana. Pochi concetti universali e sistematici, piuttosto una molteplicità di immagini e di azioni che ritraggono Dio in familiare interazione con l’uomo: per i maestri di Israele è l’unico discorso su Dio accettabile.» – Discutere con Dio o meglio ascoltarlo? – Massimo Giuliani – Avvenire


leggere anche Etica & Politica / Ethics & Politics, VIII, 2006, 2, pp. 25-49

Le forme di Dio e la tradizione rabbinica.
Per una fenomenologia del discorso mitico e mistico nel monoteismo ebraico
https://www2.units.it/etica/2006_2/MOTTOLESE.pdf

domenica 15 marzo 2020

La חגיגה (khaghigàh)


Premessa


l'articolo qui pubblicato (a mio avviso  molto interessante ) è tratto da



un gruppo di lavoro e di studiosi  che,per quel che comprendo io, vivono la loro esperienza di fede nell'ambito giudeo-cristiano.  Ambito ovviamente opinabile  e  tuttavia molto serio    su cui riflettere e con cui confrontarsi



Ciò che non è compreso, per scarsa conoscenza della Scrittura, è che Nm 10:10 prevedeva che nei periodi festivi ci fossero dei “sacrifici di comunione” (TNM), chiamati in NR “sacrifici di riconoscenza”, ma chiamati nella Bibbia zivkhè shalmychèm (זִבְחֵי שַׁלְמֵיכֶם), “sacrifici della vostra pace”. Sono menzionati anche in 2Cron 30:22. Questo “sacrificio di pace” fa parte di ciò che è detto nella Bibbia qorbàn (קָרְבָּן), parola che Yeshùa menziona in Mr 7:11 (κορβάν, korbàn); si tratta di un’“offerta” prevista in Lv 1:2. La particolare offerta costituita dal “sacrificio di pace” prende il nome di חגיגה (khaghigàh), derivato da חג (khag), “festa”. Della khaghigàh si bruciava sull’altare la parte grassa dell’animale offerto (Lv 3:3-17), una parte era poi data ai sacerdoti e il resto si mangiava in famiglia o con gli amici. Questa cena fatta con la khaghigàh era un bel momento e costituiva un pasto sontuoso. La khaghigàh era offerta in particolare durante i tre pellegrinaggi a Gerusalemme, tra i quali vi era la Pasqua. La khaghigàh non era però la cena pasquale. In occasione della Pasqua, questa cena tra amici si faceva all’inizio del 14 nissàn, mentre la cena pasquale era invece consumata all’inizio del 15. È una mitzvàh (מִצְוָה), un precetto, rallegrarsi durante queste Feste: “Ti rallegrerai in questa tua festa”. – Dt 16:14.

   L’ultima cena di Yeshùa fu costituita da una khaghigàh, che era un pasto di comunione: “Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo?” (1Cor 10:16). La khaghigàh, cena tra amici, poteva anche essere fatta in occasione della stipulazione di un patto (Es 24:5). Nell’ultima cena avvenne anche questo, quando Yeshùa disse ai suoi apostoli: “Io faccio un patto con voi”. – Lc 22:29, TNM.

   Yeshùa osservò il pasto della khaghigàh la sera all’inizio del 14 nissàn (Mt 26:20). Questo era il pasto che si faceva la sera prima della cena pasquale vera e propria. In quella notte introdusse nella khaghigàh, cena di comunione, nuovi simboli per gli appartenenti alla sua chiesa o congregazione: il pane e il vino. – Mt 26:26-29.

lunedì 9 marzo 2020

i "Guardiani della Memoria




Thomas Supper e suo padre Sylvain con il distintivo di "Guardiani della memoria" nel cimitero ebraico di Grussenheim, in Francia

Francia, con i "Guardiani della Memoria": "Fermiamo la profanazione dei cimiteri ebraici

Gruppi di volontari sorvegliano le tombe in Alsazia, culla storica del giudaismo, dopo i 50 episodi di vandalismo del 2019. "Un atto di resistenza, il momento è serio".

lunedì 2 marzo 2020

Mia nipote Maia e lo Shabbat a Berlino


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Sabato  15 Febbraio 2020.. Ore 9,20   Maia (anni 5) si presenta in cucina per la colazione
"Shabbat Shalom nonno..Shabbat Shalom nonna"

Sabato  22  Febbraio 2020.. Ore 9,20   Maia (anni 5) si presenta in cucina per la colazione
"Shabbat Shalom nonno..Shabbat Shalom nonna"



Sabato  29  Febbraio 2020.. Ore 9,20   Maia (anni 5) si presenta in cucina per la colazione
"Shabbat Shalom nonno..Shabbat Shalom nonna"