venerdì 24 giugno 2022

Sabato 25 /06/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום La. Sinagoga aschkenazita di Belgrado




La sinagoga aschkenazita di Belgrado (sinagoga Sukkat Shalom o Kosmajska Temple), costruita tra il 1924 e 1926 in stile neoclassico, è situata nel centro di Belgrado in Serbia. È oggi l'unica sinagoga attiva nella capitale serba e sede principale della locale comunità ebraica.


l nuovo edificio, in stile neoclassico, fu eretto non lontano da dove sorgeva la vecchia sinagoga aschkenazita, ospitata all'interno dell'edificio di un vecchio teatro e che era rimasta operante dal 1869 al 1925.


La grande facciata, preceduta da un cortile, è abbellita da una scalinata monumentale che conduce all'ingresso, Sulla facciata si aprono numerose ampie finestre. Il timpano triangolare ha una grande finestra rotonda con il disegno della stella di Davide.


All'interno, l'elegante sala di preghiera, rettangolare con semplici colonne ottagonali sorreggenti le gallerie del matroneo, richiama più la struttura di un salone di ricevimento che di un edificio di culto. Può comodamente accomodare 300 persone a sedere nel piano centrale e 180 in galleria.


L'enorme edificio oltre alla sinagoga, anche la scuola, i bagni rituali, gli uffici della comunità ed appartamenti per le famiglie dei dipendenti.


L'Olocausto ha colpito duramente la comunità ebraica di Belgrado; dei 12.000 ebrei che vivevano in città prima della seconda guerra mondiale ne rimasero solo poco più di mille. Al contrario della sinagoga sefardita di Belgrado distrutta nei bombardamneti del 1941, la sinagoga aschkenazita* fu risparmiata; i suoi uffici furono occupati dalle truppe naziste che li usarono come bordello. Fu riconsacrata nel dicembre 1944 e da allora è sempre stata tenuta attiva dalla comunità superstite, ora in massima parte sefardita*, nonostante la forte emigrazione nel dopoguerra. La sinagoga, che nel 2002 ebbe il nome di "Sukkat Shalom", è oggi il centro principale della vita ebraica in Serbia.

https://it.frwiki.wiki/wiki/Synagogue_de_Belgrade


*Differenze tra ebrei ashkenaziti e ebrei sefarditi

sta in

https://www.nelfuturo.com/Differenze-tra-ebrei-ashkenaziti-e-ebrei-sefarditi

venerdì 17 giugno 2022

Sabato 18/06/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום-La Gerusalemme di Bessarabia




In the synagogue

A Chişinău, una sparuta comunità ebraica cerca di sottrarre la propria storia all’oblio. L’antica capitale della Bessarabia, era abitata per metà da ebrei. Un giorno, nell’aprile del 1903, l’incubo dei pogrom si materializzò. Prima del nazismo, prima ancora della Shoah, è in questa città dimenticata che ha avuto inizio il secolo dell’odio


Dove tutto ebbe inizio

Agli inizi del Novecento nella capitale della Bessarabia – la regione storica che coincide con l’odierna Moldavia e parte di Romania e Ucraina attorno al delta del Danubio – si contavano una settantina di sinagoghe e una dozzina di scuole ebraiche. Ed erano sempre piene. All’incirca metà degli abitanti di Chişinău erano ebrei, il calendario della festività ebraiche cadenzava la vita della città e l’yiddish era la seconda lingua dopo il rumeno.


Non poteva durare. L’onda d’urto dell’antisemitismo moderno stava accumulando la sua tensione in tutta la Russia zarista, alimentata da una serie di credenze culminate nella pubblicazione dei falsi Protocolli dei savi di Sion. Lo tsunami d’odio si abbatté con una veemenza mai vista prima su Chişinău tra il 19 e il 20 aprile 1903, con il primo grande pogrom del Novecento, e poi di nuovo nel 1905.


La macchina del male assoluto s’era messa in moto, e non si sarebbe più fermata, fino alla decimazione della popolazione ebraica con l’arrivo degli Einsatzkgruppen, le squadre della morte naziste che insanguinarono l’intera Europa orientale.


https://www.balcanicaucaso.org/aree/Moldavia/La-Gerusalemme-di-Bessarabia-161047



venerdì 10 giugno 2022

Sabato 11/06/2022 . Shabbat Shalom שבת שלום---Il Libro del Qohelet


Qohelet. La ricerca del senso della vita Condividi

di Franco Piotti 

Morcelliana, 2012


Il testo, attraverso un itinerario finora raramente percorso, si addentra nel libro di Qohelet per esplorarne a fondo alcuni aspetti e temi apparentemente slegati tra loro e ai quali in genere i commentari dedicano solo qualche cenno. L’esame attento degli stessi, invece, consente di ricostruire in un quadro organico, arricchito da numerosi confronti con testi biblici e delle letterature del Vicino Oriente Antico, il processo attraverso il quale Qohelet giunge a formulare il suo credo assai peculiare nel contesto della cosiddetta letteratura sapienziale. Presentate in breve le letture più comuni del messaggio di Qohelet date dagli studiosi, la ricerca tenta di verificare se in realtà non si abbia a che fare con un pensiero più complesso ed originale. Riaffermato il carattere empirico della ricerca di Qohelet contro alcune obiezioni mosse attraverso il ricorso alla filosofia ellenistica, si passano in rassegna gli elementi naturali descritti nel poema iniziale dell’Ecclesiaste e si conclude che i loro movimenti non sono ciclici, come si suole ripetere sulla base della filosofia stoica, ma semplicemente monotoni, ripetitivi e non sempre ordinati. Nemmeno il cosmo qoheletico appare tale da potervi fondare l’ordine di questo mondo, e in effetti “sotto il sole” si verificano numerose violazioni della giustizia, che Qohelet imputa in qualche misura a Dio affermando che non si può raddrizzare ciò che Lui ha fatto “storto”. Stabilito, in un lungo excursus sull’uso di “stortare” nella Bibbia, che il verbo è connesso con la violazione delle norme di santità, e chiarito il significato di “opera di Dio” nell’Ecclesiaste, ci si chiede perché, dopo aver affermato che Dio mantiene l’ordine dato inizialmente alla sua opera, Qohelet Lo ritenga responsabile del disordine che percepisce sotto il sole. La risposta sta nel fatto che l’uomo, nonostante che Dio gli abbia messo nel cuore il misterioso 'ôlam, non riesce a servirsene per comprenderne l’opera nella sua globalità, perché è un dono troppo grande per la sua limitatezza. Si aggiunga che il carattere empirico della sua ricerca porta Qohelet a cogliere primariamente i dati esperienziali più che a tener conto di quanto conosce per tradizione

https://www.academia.edu/37699276/F_PIOTTI_Qohelet_La_ricerca_del_senso_della_vita_Antico_e_Nuovo_Testamento_18_Morcelliana_Brescia_2012_Complete_


presentazione significativa. in

https://www.academia.edu/8021678/F._PIOTTI_Qohelet._La_ricerca_del_senso_della_vita_Antico_e_Nuovo_Testamento_Morcelliana_Brescia_2012_Rivista_Biblica_Italiana_62_2014_264.269


Riflessione VITTORIA D’ALARIO Ragione e fede nella sapienza di Israele. Problematiche e soluzioni  in

https://www.issrdonnaregina.it/files/filemanager/RLSE1_18.pdf



lunedì 6 giugno 2022

La. Festa di. Shavuoth 5782 (5 – 6 giugno 2022)La festa di Shavuoth cade quest’anno i 5 e 6 giugno 2022 (vigilia 4 giugno





Interno della Sinagoga di Neckarbischofsheim(Germania)  addobbata con piante per Shavuot (foto d'epoca)

Shavuoth 5782 (5 – 6 giugno 2022)La festa di Shavuoth cade quest’anno i 5 e 6 giugno 2022 (vigilia 4 giugno).“Celebrerai la festa dell’Eterno, del tuo Dio, mediante offerte volontarie che presenterai nella misura delle benedizioni che avrai ricevuto dall’Eterno tuo Dio” (Dt 16, 19).E’ celebrata 50 giorni dopo Pesach e […]


Shavu'òt ha numerosi aspetti che ne hanno determinato i vari nomi con cui viene identificato. Nel Tanakh è chiamata "Festa della mietitura" (חג הקציר, Ḥag ha-Qatsir; Esodo 23, 16) e "Festa delle settimane" (חג שבעות, Ḥag Šavu‘òt; Es 34, 22[]; Deuteronomio 16, 10[]) ed ancora "Festa delle primizie" (יום הבכורים, Yom ha-Bikkurim; Numeri 28, 26).


Shavuot non è specificamente citato come il giorno in cui la Torah venne rivelata da Dio alla nazione israelita sul Monte Sinai nella Bibbia, sebbene ciò sia menzionato comunemente come principale significato.


Quello che nella Bibbia è veramente connesso con la festa di Shavuot è la stagione della mietitura del grano in Terra d'Israele. Nell'antico Israele la mietitura durava sette settimane durante le quali si respirava un'atmosfera di gioia (Geremia 5:24[], Deuteronomio 16:9-11[], Isaia 9:2[]). Si iniziava con la mietitura dell'orzo durante Pesach e si terminava con la mietitura del frumento a Shavu'òt. Shavu'òt era quindi la festa conclusiva della mietitura del grano, così come le otto giornate di Sukkot rappresentavano il termine del raccolto della frutta. Durante l'esistenza del Tempio di Gerusalemme, si faceva un'offerta di due pagnotte della farina di Shavuot. Secondo Esodo 34:18-26[], Shavu'òt è la seconda delle tre feste che venivano celebrate nel Tempio e gli Israeliti dovevano recarvisi portando con sé i primi frutti del raccolto:


« Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra. »   ( Esodo 34:26, su laparola.net.)

Non era prescritta una quantità minima:


« Poi celebrerai la festa delle settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà benedetto. »   ( Deuteronomio 16:10-10, su laparola.net.)

Nel Levitico 23:15-21[]) vengono definiti i sacrifici che dovevano essere offerti dalla comunità: essi prevedevano il sacrificio di numerosi animali.


Ampia pagina di conoscenza su 

https://it.wikipedia.org/wiki/Shavuot


ed. ancora.  su

https://quaccheri.org/2022/06/05/dal-sae/


da tale link copio 


La liturgia


Ruth gleaning by J. James TissotAlla funzione del mattino si legge la parashah che contiene il Decalogo. Durante la giornata viene letto anche il libro di Ruth, che si collega alla festa della mietitura. La storia di Ruth è molto bella e poetica. Naomi e i suoi due figli emigrano in Moab a causa di una carestia. I figli sposano due moabite, ma ambedue muoiono. Naomi decide allora di tornare alla sua terra e Ruth, una delle nuore, va con lei perché, dice, “la tua terra è la mia terra, il tuo Dio è il mio Dio”. Spinta dalla stessa suocera, Ruth sposa Boaz, ricco possedente e lontano parente della famiglia. Secondo la tradizione Ruth è la progenitrice del re David, dalla cui stirpe discenderà il Messia. 


Wikipedia al link già citato. aggiunge


Il Libro di Rut (מגילת רות, Megillat Ruth) viene letto durante Shavuot perché:


Re Davide, discendente di Rut, nacque e morì di Shavuot [Y Chagigah 2:3];

Shavuot è tempo di mietitura (Esodo 23:16[]) e gli eventi del Libro di Rut accadono durante il tempo del raccolto;

La ghematria (valore numerico) di Rut è 606, numero di comandamenti dati al Sinai in aggiunta alle Sette Leggi noachiche già date, per un totale di 613;

Rut era una convertita e tutti gli ebrei erano entrati nell'Alleanza il giorno di Shavuot, quando fu data la Torah;

Il tema centrale del libro è l'amore, la pietà, e la Torah parla di amore;

A Rut fu permesso di sposare Boaz sulla base dell'interpretazione della Legge orale del versetto: "Il Moabita non entrerà nella comunità del Signore" (Deuteronomio 23:4[]), che afferma che questo versetto si applica solo agli uomini moabiti. Ciò sottolinea l'unità della Torah scritta con quella orale.[]

venerdì 3 giugno 2022

Sabato 04 /06 /2022. Shabbat Shalom שבת שלום---




Deuteronomio 6:4-13

4 Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. 5 Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. 6 Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; 7 li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. 8 Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi 9 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.

10 Quando il Signore tuo Dio ti avrà fatto entrare nel paese che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti; quando ti avrà condotto alle città grandi e belle che tu non hai edificate, 11 alle case piene di ogni bene che tu non hai riempite, alle cisterne scavate ma non da te, alle vigne e agli oliveti che tu non hai piantati, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, 12 guardati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile. 13 Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome.