(Tintoretto, Il popolo d’Israele nel deserto, dipinto per la basilica di San Giorgio Maggiore di Venezia)
Parashat Behaalotekhà. Sentire di fallire è comune fra chi cerca di cambiare il mondo
"Il giudaismo non è una ricetta per la mitezza o la beatitudine. Non è una garanzia che ti verranno risparmiati angoscia e dolore. Non è quello che cercavano gli stoici, apatheia, una vita non disturbata dalla passione. Né è un percorso verso il nirvana, placare i fuochi del sentimento spegnendo il sé. Queste cose hanno una loro bellezza spirituale e le loro controparti, possono essere trovate nei filoni più mistici del giudaismo. Ma non sono il mondo degli eroi e delle eroine del Tanach.
Perché è così? Perché l’ebraismo è una fede per coloro che cercano di cambiare il mondo"
riflessione integrale in
https://www.mosaico-cem.it/vita-ebraica/parasha-della-settimana/parashat-behaalotekha-sentire-di-fallire-e-comune-fra-chi-cerca-di-cambiare-il-mondo/
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