"Dietro ogni invocazione del Padre Nostro, sono riconoscibili espressioni di preghiere ebraiche o dell'Antico Testamento
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"Abbiamo visto come essa è intessuta di realtà bibliche (i"cieli"; il "regno"; la "volontà" di Dio; il "pane"; i "debiti"; la "tentazione"; il "male"…), ma ne esce, le supera. Non ci rivolgiamo a "Colui che è", all'"Onnipotente", all'"Altissimo", ma al "Padre", che è la fonte della vita, il Dio di tutti gli esseri viventi. ...È Padre, ma è anche Uno, è "Colui che è", è l'"Altissimo", l' "Onnipotente". È Tutto.
DAL QADDISH AL PADRE NOSTRO
Le radici ebraiche della preghiera cristiana
Il Qaddish, che letteralmente significa santificazione, è una delle più antiche preghiere ebraiche recitata
soltanto alla presenza di un miniam (quorum) composto da dieci uomini che abbiano compiuto la
maggiore età religiosa di 13 anni, cioè dopo il conferimento del Bar mitzvah (figlio del precetto) che
rende responsabili di fronte alla Torah. La tradizione conserva diversi tipi di qaddishim, ma il tema
fondamentale è sempre l’esaltazione, la magnificazione e la santificazione del Nome divino. Proprio
questo aspetto coincide con l’incipit del Padre Nostro prendendo poi in prestito anche ulteriori formule
del Qaddish, che scandisce l’ufficio sinagogale nelle sue differenti versioni per intervallare le sezioni
della liturgia. Alla luce di queste varie tipologie di qaddishim appare chiaro come tutte le invocazioni del
Padre Nostro siano espressioni riconoscibili di preghiere ebraiche, alcune di poco posteriori all’epoca di
Cristo, altre tratte direttamente dall’Antico Testamento. Preghiere come le Berakhot (benedizioni), lo
Shema’ Israel (Ascolta Israele) o le Tefillot (preghiere quotidiane), proclamano l’unicità di Dio e del Suo
popolo nella speranza dell’imminente venuta del Suo Regno. Preghiere ebraiche divenute cristiane nel
Padre Nostro, la preghiera di Gesù che permette ad ebrei e cristiani di ritrovare le loro radici comuni
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