mercoledì 2 settembre 2020

Dalla "Haggadah di Pesach secondo l’uso della comunità ebraica di Roma

[Io credo con fede incrollabile nella venuta del Messia ed anche se
dovesse tardare io continuerò ad aspettarlo ogni giorno a venire]

file:///Users/A2-14/Downloads/Haggadah_di_Pesach_Traslitterata.pdf

Realizzata da Joram Marino sulla base del testo e delle note di Rav
Alfredo S. Toaff e della registrazione audio coordinata da Rav Elio Toaff.
Documento rilasciato sotto licenza CC BY-NC-ND - Per favore trattare questo testo con il dovuto rispetto.


Pesach sheaiù avotenu ochlim bizman shebet amikdash kaiam al shum ma? Al shum shepasach aKadosh baruch U al battè avotenu beMitzraim, shenneemar: vaamartem zevach Pesach u l’A. asher pasach al battè benè Israel beMitzraim benogpò et Mitzraim veet battenu itzil vaikod aam vaishtachavù.

[L’agnello che i nostri padri mangiavano al tempo del Santuario, perché  lo mangiavano? perchè il Santo, Benedetto Egli sia, passò oltre le case dei nostri padri in Egitto come è detto (Es XII,27): “Voi direte: -è questo il sacrificio pasquale (Pesach) in onore del S. che passò oltre (pasach) le case  dei figli di Israele allorquando colpì a morte gli egiziani e salvò le nostre  dimore- e il popolo si inchinò e si prostrò”.]

Si prende in mano l’azzima dicendo: Matzà zo sheanu ochlim al shum ma? Al shum shelò ispik betzekam shel avotenu leachmitz ad sheniglà aleem melech malchè ammelachim aKadosh baruch U ughalam miiad, shenneemar: vaiofù et abbatzek asher otziu miMitzraim, uggot matzot ki lò chametz, ki goreshù miMitzraim velò iachelù leitmamea vegam tzedà lò asù laem.

[Quest'azzima che noi mangiamo, perché la mangiamo? Perché la pasta dei nostri padri non ebbe tempo di lievitare poiché il Re dei re, il Santo, benedetto Egli sia, si manifestò loro e li liberò subito, come è detto (Es XII,39): "Fecero cuocere la pasta che avevano portato via dall'Egitto facendone focacce azzime, non essendo lievitata in quanto erano stati cacciati in fretta dall'Egitto e non avevano potuto attendere che lievitasse né d’altra parte
possedevano altra scorta di provviste".]


Si prende in mano l’erba amara dicendo: Maror zo sheanu ochlim al shum ma? al shum she marerù ammitzrim at chaiè avotenu beMitzraim, shenneemar: vaimarerù et chaieem baavodà kashà, bechomer uvilvenim uvkol avodà bassadè, et kol avodatam asher avdù baem befarech.

[Quest'erba amara che noi mangiamo, perché la mangiamo? Perché gli egiziani amareggiarono la vita dei nostri padri in Egitto come è detto (Es I,14): "Amareggiarono la loro vita con duri lavori di creta e mattoni e tutti i lavori di campagna ed ogni altro genere di lavoro con durezza".]



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