venerdì 14 luglio 2023

Sabato 15 /07 /2023 - Shabbat Shalom שבת שלוםàà--Milan Kundera a Gerusalemme: “Questo il vero cuore dell’Europa”-




La sinagoga Salat Lazama a Marrakech

Milan Kundera a Gerusalemme:  “Questo il vero cuore dell’Europa”


Numerosi riconoscimenti hanno premiato il percorso intellettuale e di testimonianza di Milan Kundera, il grande scrittore di origine ceca appena scomparso. Risale a quasi quarant’anni fa il Jerusalem Prize for the Freedom of the Individual in Society, vinto nel 1985, che fu per Kundera l’occasione di un discorso molto alto in cui definì il genere del romanzo “il paradiso immaginario degli individui” e un territorio “in cui nessuno possiede la verità”, ma tutti “hanno il diritto di essere compresi”.

. È come romanziere “che lo accetto”, aveva poi aggiunto. “Dico romanziere, non scrittore. Il romanziere è colui che, secondo Flaubert, cerca di scomparire dietro la sua opera. Sparire dietro il suo lavoro, cioè rinunciare al ruolo di personaggio pubblico


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Rogo della Torah in Svezia 
La nota UCEI

L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, con tutte e 21 le Comunità locali, deplora ed esprime la più profonda preoccupazione per la legittimazione formale, avvenuta da parte delle autorità svedesi, del rogo di libri sacri quali la Torah e il Corano, così come di qualsiasi altro testo o simbolo sacro di altre fedi. Un fatto di estrema gravità che condanniamo con fermezza, ricordando – come già detto da illustri pensatori e come purtroppo dimostrato più volte nel corso della Storia – che dove si iniziano a bruciare i libri, si arrivano poi a bruciare le persone. La libertà di espressione è un caposaldo delle società occidentali, un bene prezioso e irrinunciabile. Ma non può e non deve nuocere al rispetto, imprescindibile, delle libertà e dei diritti religiosi.
L’appello, alla Svezia, è a un ripensamento necessario e urgente.

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consiglio di lettura

Introduzione allo studio del Talmud
 di Rabbi Shemuel HaNaghid1

Traduzione di Luciano Tagliacozzo


Rabbi Shemuel HaNaghid 993-1056 nasce a Cordova studioso talmudico, poeta, grammatico filologo, mercante è una delle personalità ebraiche più interessanti del primo califfato di Cordova

https://www.e-brei.net/uploads/talmud/talmud_intro.pdf

venerdì 7 luglio 2023

Sabato 08 /07 /2023 - Shabbat Shalom שבת שלוםàà





Ebrei di Samarcanda leggono i tehillim con addosso il tallit (1840–1888)



La radice della parola “Shabbat” (in ebraico: שבת) deriva dall’ebraico shev (שב), o lashevet (לשבת), che significa “sedersi”. Lo Shabbat è quindi un giorno di riposo, al di fuori del tempo e delle contingenze materiali, un giorno durante il quale le attività sono ridotte al minimo indispensabile per tornare all’essenziale: la famiglia ed i tempi condivisi come i pasti, la preghiera e lo studio della Torah.


I canti costituiscono una parte importante dei rituali dello Shabbat come l’accensione delle candele, il Kiddush (benedizione del vino) il venerdì sera, il Birkat hamazon (ringraziamento alla fine del pasto), l’Havdala (l’ultimo Kiddush alla fine dello Shabbat). Il canto è anche onnipresente durante i cinque servizi ed i quattro pasti dello Shabbat.


repas_de_shabbat.jpgL’’accoglienza dello Shabbat (Kabbalat Shabbat) inizia il venerdì prima di sera con inni come Ana Bekoa’h (una preghiera attribuita dal Talmud a Rabbi Nechunia ben Hakanah), Lekha dodi (attribuita al cabalista Rabbi Solomon Halevi Alkabetz) ed il Cantico dei Cantici (Shir hashirim). I piyyutim Shalom Alekhem e Eshet Hayil (Proverbi 31:10-31) sono cantati a casa prima del Kiddush del venerdì sera. I Salmi 92 e 93 sono cantati come introduzione alla preghiera della sera. La poesiaYa ribon, scritta da Israel Najara (1555-1628), viene cantata durante il pasto del venerdì sera.

Il servizio del sabato mattina (Sha’harit) è particolarmente lungo in quanto comprende, oltre alle solite preghiere, l’aggiunta di piyyutim (El Adon, La-El barouch), la lettura della Torah e della Haftarah, seguita dal servizio supplementare di Musaf. Il servizio Min’ha è cantato nel tardo pomeriggio prima del terzo pasto. Questo è seguito dal Motsei Shabbat, la preghiera serale che chiude il riposo sabbatico


Durante i pasti dello Shabbat caratterizzati da un’abbondanza di portate, si usa cantare poesie religiose chiamate Zemirot (o Tish nigunim tra gli Hasidim), come Deror Yikra, Ki eshmera shabbat (testo di Abraham Ibn Ezra, uno degli autori e poeti più prolifici e brillanti dell’età d’oro spagnola del XII secolo) od ancora Yedid nefesh tradizionalmente cantato alla fine del pomeriggio durante il terzo pasto (Seouda Shelishit). La fine dello Shabbat è anche accompagnata da canti come Hamavdil ben kodesh lekhol, Elyahu hanavi e Laner velivsamim, eseguiti in particolare dagli ebrei yemeniti.

Per concludere, bisogna notare che le melodie, ed a volte anche i testi della poesia religiosa, variano secondo l’origine dei fedeli. Così il piyyut Lekha dodi, che segna l’inizio dello Shabbat, è cantato in tutte le comunità ebraiche con centinaia di melodie diverse! La musica è dunque un vero marcatore d’identità, un elemento di coesione o alle volte di discordia quando il cantore, il rabbino od il responsabile della preghiera decide di cambiare la melodia tradizionale della comunità senza consultare i fedeli.


https://www.iemj.org/it/les-chants-de-shabbat/


Il testo presenta  estratti dei canti  e una silloge di essi nelle varie tradizioni nazionali  e rituali