La durata della festa
Il 14 di Nissan veniva offerto il sacrificio pasquale al Tempio. Solo la sera, che per la tradizione ebraica è già il 15 di Nissan, inizia la festa vera e propria con una cerimonia speciale chiamata seder. In Israele Pesach dura sette giorni, fuori di Israele otto. Ciò è dovuto al fatto che, anticamente, nella diaspora, non era facile far pervenire tempestivamente l’esatta data delle ricorrenze; quindi, per evitare errori, le si faceva durare un giorno in più. L’uso è stato mantenuto, nonostante oggi non manchi la possibilità di comunicare tempestivamente la data di inizio della festa, per sottolineare la differenza tra coloro che vivono in Israele e coloro che ne vivono fuori.
Il calendario ebraico (…) è basato sui cicli della luna, non ci permette di fissare per le feste una data precisa nel calendario solare.
Riflessioni sul significato di “essere liberi”
La festa ha inizio al tramonto del 14 di Nissan, che corrisponde circa al mese di aprile.
Pesach, il momento in cui il popolo dei figli di Israele diviene il popolo libero, rappresenta per gli ebrei il simbolo della libertà.
Libertà: una parola difficile che si presta a molteplici interpretazioni e anche a più di un abuso.
La libertà può riguardare il singolo individuo, o interi popoli; può riguardare lo spirito o il corpo.
Esiste anche un concetto assai individualistico di libertà, intesa come possibilità di fare tutto quel che si vuole senza regole né limiti, indipendentemente dai diritti e dalla libertà degli altri.
In che modo ognuno di noi è responsabile della propria, o dell’altrui libertà? Fino a che punto e con quali modalità siamo tenuti a batterci per la nostra, o per l’altrui libertà, senza lasciarci prendere da un assurdo senso di orgoglio che può trasformarci in arroganti arbitri del comportamento altrui, o da un senso di opaca rassegnazione che, rimandando a Dio ogni responsabilità sul comportamento umano, ci consente di lasciare le cose come stanno senza partecipare personalmente alla liberazione di chi è schiavo e oppresso?
Schiavo o oppresso da chi, o da che cosa?
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