La Torah ci comanda: “Alzati di fronte alla canizie (seyvah) e onora il volto dell’anziano (zaqen)” (Wayqrà 19,32). Nel Talmud (Qiddushin 32) troviamo tre diverse opinioni sulla definizione del termine zaqen. Per i Chakhamim sono necessarie due caratteristiche per meritare l’onore di cui parla il versetto: l’età (ziqnah in senso proprio) e la sapienza (chokhmah). Per essi l’età che non sia accompagnata dalla sapienza e la sapienza che non sia associata all’età non sono ancora sufficienti. Lo imparano da Moshe Rabbenu che radunò intorno a sé un consiglio di zeqenim: anziani e saggi al tempo stesso.
Nel Talmud si racconta che R. Yochanan soleva alzarsi anche al cospetto di anziani non ebrei (“quante ne hanno viste in vita loro”, diceva)
Commentando il famoso versetto dello Shemà’: “e amerai il S. tuo D.”, il Talmud si domanda: come si può amare il S.D.? Facendo in modo che Egli sia amato dagli altri per merito tuo, è la risposta. Ogni giorno dobbiamo comportarci in un modo che rechi onore al D. d’Israele. Se cederemo all’anziano il posto a sedere sul tram che cosa risponderà? “Grazie mille! E’ così raro al giorno d’oggi vedere persone così bene educate! Che educazione hanno ricevuto gli Ebrei!”. E la nostra Torah sarà esaltata: avremo fatto Qiddush ha-Shem. E’ solo un esempio!