mercoledì 21 aprile 2021

Andrée Geulen era una giovane insegnante in una scuola a Bruxelles,



Andrée Geulen era una giovane insegnante in una scuola a Bruxelles, quando un giorno alcuni suoi allievi si presentarono in classe con la stella gialla cucita sugli abiti. Era il 1942 e la stella gialla era obbligatoria per gli ebrei, non c’era molto da fare. 

Ma Andrée Geulen, cattolica di nascita e atea per scelta, non poteva accettare questa umiliazione per i suoi studenti, e così chiese a tutti, ebrei e non ebrei, di indossare a scuola un grembiule. In modo da nascondere l’odioso segnale di discriminazione.

Però le persecuzioni aumentavano, iniziavano le deportazioni e la professoressa Geulen capì che non poteva restare a guardare. E che non bastava un grembiule per coprire l’orrore che stava avanzando.

Entrò nel Comitato di difesa degli ebrei: avevano bisogno di aiuto per nascondere i bambini ebrei e salvarli dalla deportazione e dalla morte. Non era un compito semplice, anche perché bisognava convincere i genitori a separarsi dai loro figli. Alcuni ragazzi venivano nascosti a scuola, altri venivano portati in posti sicuri. 

Però, una notte, in seguito alle denunce di qualche delatore pronto a vendere la vita di ragazzi innocenti, i soldati tedeschi irruppero nella scuola dove insegnava Andrée Geulen, e arrestarono la preside e tutti i ragazzi ebrei presenti. 

Quando i tedeschi chiesero sprezzantemente alla professoressa Geulen:

“Ma non ti vergogni a insegnare a degli ebrei?”

Lei rispose: “E voi non vi vergognate a fare la guerra a dei bambini?”

Fortunatamente Andrée Geulen riuscì a sfuggire all’arresto, e corse ad avvisare tutti gli altri ragazzi ebrei. Nonostante la paura, da quel momento il suo impegno aumentò a dismisura: cambiò nome e divenne Claude Fournier, entrò in clandestinità e per più di due anni continuò a nascondere bambini e ragazzi ebrei presso famiglie cristiane o nei monasteri e conventi. A tutti loro cambiava nome e identità, ma per non perdere la possibilità di riconsegnarli un giorno alle loro famiglie, scriveva in codice tutti i nomi dei bambini e delle famiglie in liste che nascondeva poi accuratamente. 

Quando finalmente finì la guerra, Andrée Geulen non smise di occuparsi dei suoi bambini, questa volta facendo il lavoro inverso per rintracciare le loro famiglie, anche se molto, troppo spesso, delle loro famiglie d’origine non c’era più traccia.

Secondo le testimonianze, l’intensa attività clandestina di Andrée Geulen riuscì a salvare circa 300 bambini e ragazzi ebrei.

Nelle sue interviste a distanza di anni ha spesso dichiarato di soffrire ancora pensando ai momenti in cui era stata costretta a sottrarre i bambini dai loro genitori senza poter dire loro dove li avrebbe portati. 

Nel 1989 è stata inserita tra i Giusti tra le Nazioni. 

Oggi Andrée Geuelen ha 99 anni. E ancora dichiara con la lucidità di una giovane e con la saggezza dei suoi anni:

“Quello che ho fatto è stato solo il mio dovere. Disobbedire alle leggi di allora era la sola cosa normale da fare”.


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lunedì 12 aprile 2021

Che il Santo e Benedetto tutti Vi protegga e accompagni, facendo splendere il Suo volto su di Voi e benedicendo il Suo Popolo con la pace.





Esodo 15

Canto trionfale di Mosè e degli Israeliti
1 Allora Mosè e i figli d'Israele cantarono questo cantico all'Eterno e parlarono dicendo: «Io canterò all'Eterno, perché si è grandemente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere. 2 L'Eterno è la mia forza e il mio cantico, ed è stato la mia salvezza. Questo è il mio Dio, io lo glorificherò; è il DIO di mio padre, io lo esalterò. 3 L'Eterno è un guerriero, il suo nome è l'Eterno. 4 Egli ha gettato in mare i carri del Faraone e il suo esercito, e i suoi migliori guerrieri sono stati sommersi nel Mar Rosso. 5 Gli abissi li coprono; sono andati a fondo come una pietra. 6 La tua destra, o Eterno, è mirabile nella sua potenza. La tua destra, o Eterno, frantuma i nemici. 7 Con la grandezza della tua maestà, tu rovesci quelli che si levano contro di te; tu mandi fuori la tua ira, essa li consuma come stoppia. 8 Al soffio delle tue narici le acque si sono ammucchiate, le onde si sono alzate come un muro, i flutti si sono assodati nel cuore del mare. 9 Il nemico diceva: "Inseguirò, raggiungerò, dividerò le spoglie, la mia brama si sazierà su di loro; sguainerò la mia spada, la mia mano li sterminerà". 10 Ma tu hai mandato fuori il tuo soffio e il mare li ha ricoperti; sono affondati come piombo nelle potenti acque. 11 Chi è pari a te fra gli dèi, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità, maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi? 12 Tu hai steso la destra, la terra li ha inghiottiti. 13 Nella tua misericordia, hai guidato il popolo che hai riscattato; con la tua forza lo hai condotto verso la tua santa dimora. 14 I popoli l'hanno udito e tremano. L'angoscia ha colto gli abitanti della Filistia. 15 Già sono smarriti i capi di Edom, i potenti di Moab sono presi da tremore, tutti gli abitanti di Canaan si struggono. 16 Spavento e terrore piomberà su di loro. Per la forza del tuo braccio diventeranno immobili come una pietra, finché il tuo popolo, o Eterno, sia passato, finché sia passato il popolo che tu hai acquistato. 17 Tu li introdurrai e li pianterai sul monte della tua eredità, il luogo che hai preparato, o Eterno, per tua dimora, il santuario che le tue mani, o Signore, hanno stabilito. 18 L'Eterno regnerà per sempre, in perpetuo». 19 Poiché i cavalli del Faraone coi suoi carri e i suoi cavalieri erano entrati nel mare, e l'Eterno aveva fatto ritornare su di loro le acque del mare, ma i figli d'Israele avevano camminato in mezzo al mare, all'asciutto. 20 Allora Miriam, la profetessa, sorella di Aaronne, prese in mano il tamburello, e tutte le donne uscirono dietro a lei coi tamburelli e con danze. 21 E Miriam cantava loro: «Cantate all'Eterno, perché si è grandemente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere».


Pillole Di Ebraico

la parola Shalom significa pace e questo è noto a molti. Quel che non è ben noto è che Shalom non significa propriamente pace bensì interezza. La radice shlm ci riconduce quindi all'idea di pace come qualcosa che va costruito ed all'occorrenza riparato.


Comunità Ebraica di Roma 

 

L'ospitalità è un concetto molto sentito nell'ebraismo. R. Yochanan disse: L'ospitalità è una mitzwà importante quanto quella di studiare Torà. Rav Dimi di Nehardea disse: E' anche più importante. Rav disse: E' più importante di presentarsi di fronte alla Shekhina (Presenza Divina), come si deduce dal racconto del Patriarca Abramo che interruppe la preghiera con D-o per accogliere tre viandanti in casa sua (Talmud, Shabbat 127a).