L'autrice ungherese, quasi novantenne, vive da lungo tempo a Roma e oggi ha ricevuto la visita del Pontefice che ha deciso di incontrarla dopo aver letto l'intervista rilasciata all'Osservatore Romano in occasione della Giornata della Memoria
l'intervista alla poetessa con l'Osservatore Romano è riscontrabile al link
con il titolo
La memoria è vitala scrittura è respiro
Edith Bruck nasce nel 1931 in un piccolo villaggio ungherese, ultima di sei figli di una povera famiglia ebrea. Nell’aprile del 1944 insieme ai genitori e a due fratelli viene deportata nel ghetto del capoluogo e poi nei lager di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta insieme alla sorella Judit, approda dopo diversi anni in Italia e si stabilisce a Roma. Qui inizia a scrivere in italiano, una «lingua non sua» che finirà per diventare la sua, per raccontare l’esperienza terribile della deportazione. Ha svolto attività in diversi settori, giornalismo, teatro, cinema, traduzioni ma costante è stato l’impegno nella scrittura e nella testimonianza. Tra le sue opere ricordiamo: Chi ti ama così (1959), Andremo in città (1962), Lettera alla madre (1988), Quanta stella c’è nel cielo (2009, trasposto nel film di Faenza Anita B.), La donna dal cappotto verde (2012), La rondine sul termosifone (2017), Ti lascio dormire (2019) e il recentissimo Il pane perduto (La nave di Teseo, 2021).
Edith Bruck nasce nel 1931 in un piccolo villaggio ungherese, ultima di sei figli di una povera famiglia ebrea. Nell’aprile del 1944 insieme ai genitori e a due fratelli viene deportata nel ghetto del capoluogo e poi nei lager di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta insieme alla sorella Judit, approda dopo diversi anni in Italia e si stabilisce a Roma. Qui inizia a scrivere in italiano, una «lingua non sua» che finirà per diventare la sua, per raccontare l’esperienza terribile della deportazione. Ha svolto attività in diversi settori, giornalismo, teatro, cinema, traduzioni ma costante è stato l’impegno nella scrittura e nella testimonianza. Tra le sue opere ricordiamo: Chi ti ama così (1959), Andremo in città (1962), Lettera alla madre (1988), Quanta stella c’è nel cielo (2009, trasposto nel film di Faenza Anita B.), La donna dal cappotto verde (2012), La rondine sul termosifone (2017), Ti lascio dormire (2019) e il recentissimo Il pane perduto (La nave di Teseo, 2021).