domenica 21 febbraio 2021

Papa Francesco alla poetessa Bruck: "Chiedo perdono per la Shoah"





L'autrice ungherese, quasi novantenne, vive da lungo tempo a Roma e oggi ha ricevuto la visita del Pontefice che ha deciso di incontrarla dopo aver letto l'intervista rilasciata all'Osservatore Romano in occasione della Giornata della Memoria 


https://www.agi.it/cronaca/news/2021-02-20/papa-francesco-visita-poetessa-bruck-perdono-shoah-11488231/


l'intervista alla poetessa  con l'Osservatore Romano  è riscontrabile al link


https://www.osservatoreromano.va/it/news/2021-01/quo-020/la-memoria-e-vita-br-la-scrittura-e-respiro.html

con il titolo

La memoria è vita
la scrittura è respiro

Edith Bruck nasce nel 1931 in un piccolo villaggio ungherese, ultima di sei figli di una povera famiglia ebrea. Nell’aprile del 1944 insieme ai genitori e a due fratelli viene deportata nel ghetto del capoluogo e poi nei lager di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta insieme alla sorella Judit, approda dopo diversi anni in Italia e si stabilisce a Roma. Qui inizia a scrivere in italiano, una «lingua non sua» che finirà per diventare la sua, per raccontare l’esperienza terribile della deportazione. Ha svolto attività in diversi settori, giornalismo, teatro, cinema, traduzioni ma costante è stato l’impegno nella scrittura e nella testimonianza. Tra le sue opere ricordiamo: Chi ti ama così (1959), Andremo in città (1962), Lettera alla madre (1988), Quanta stella c’è nel cielo (2009, trasposto nel film di Faenza Anita B.), La donna dal cappotto verde (2012), La rondine sul termosifone (2017), Ti lascio dormire (2019) e il recentissimo Il pane perduto (La nave di Teseo, 2021).