domenica 3 maggio 2020

Concede mihi donum lacrimarum (sommessamente per una possibile ,pacata, comune riflesssione )




«Fu evidentemente la persecuzione nazista a farci sentire che gli ebrei erano nostri fratelli e l'ebraismo qualcosa di più che una cultura, e anzi più che una religione, ma il fondamento delle nostre relazioni con altri» ( M. Blanchot, Lettera a Salomon Malka, in «L'Arche», 373, maggio 1988, p. 68. )




EBREI. Se tu odii qualcuno, un pretesto per giustificare il tuo odio ai tuoi stessi occhi e per sostenere che non si tratta di odio ma di tua avversione per l’altrui malvagità, e di puro desiderio di ristabilire la giustizia da lui violata, un pretesto che funziona lo troverai sempre. Così accade per l’odio verso gli Ebrei, un odio proteiforme, che nei secoli instancabilmente si rigenera, assumendo sempre nuove forme e nuovi colori. Un odio che, nella sua più profonda radice, è l’odio dei secondi verso i primi, di quelli che vengono dopo verso quelli che hanno aperto la strada: che è anzitutto la strada verso il monoteismo etico. Da questo tutto il resto segue (Fabio Brotto paragrafo n  11 dell riflessione Micronote n.63  in https://brotture.net/page/19/?archives-list=1  )






Una teologa cattolica ha succintamente delineato la trasformazione del pensiero cristiano
contemporaneo in sei punti programmatici:  (-3/)

I. il rifiuto dell’antisemitismo;
II. la confutazione e il rigetto dell’accusa di deicidio;
III. il pentimento per la Shoah;
IV. il riconoscimento dello Stato di Israele;
V. la rivisitazione e revisione dell’insegnamento dottrinale in relazione agli ebrei e
all’ebraismo;
VI. il rifiuto di ogni proselitismo nei confronti degli ebrei.( 4 )


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3 Si fa qui riferimento all’eminente teologa cattolica americana Mary Boys e al suo prezioso e qualificato
apporto teologico al dialogo ebraico-cristiano. Alcune tra le sue principali opere sono citate nella bibliografia
che si trova alla fine di questo volume.


4 MARY BOYS, Has God Only One Blessing? Judaism as a source of Christian self-understanding, 248.




Giampaolo Pancetti
Diacono anglicano tradizione vetero-cattolica.  ha  scritto a   gennaio 2019  



27 gennaio 2019 · 
Oggi giornata della Memoria. Vogliamo ricordare le responsabilità del cristianesimo nell'odio del giudeo, nell'odio del diverso?
Vogliamo ricordare che l'anti-semitismo è figlio dell'anti-giudaismo, l'uno a carattere razziale, l'altro di matrice religiosa, l'uno politico sociale, l'altro politico teologico
Non sono poche le Chiese che hanno stigmatizzato e riconosciuto questa responsabilità, tra le prime le Chiese della Comunione Anglicana, nel famoso documento "La Via".
Con questo non voglio dire che le Chiese e numerosi cristiani non abbiano aiutato innumerevoli ebrei, anche rischiando la vita. Non voglio neanche dire nazismo e fascismo siano imparentati con il cristianesimo. Al contrario i Cristiani veri rigettano e condannano ogni forza nazismo e fascismo come ogni altro totalitarismo di destra o di sinistra!!!!


Ma..

Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che non ci sarebbe stato un Olocausto se non ci fossero stati secoli di odio anti-giudaico in tutta Europa. Secoli di condanne, di battesimi forzati, espulsioni, ghettizzazioni... Il cristianesimo non ha mai potuto concepire la sopravvivenza del giudaismo. La Chiesa era il Nuovo Israele (l'antico era morto e doveva essere morto), l'Antico Testamento superato dal nuovo, Gesù un rivoluzionario anti giudaico fondatore di una più libera religione fondata sull'amore, cosa che - secondo noi - NON era il giudaismo né ciò che sopravvisse del giudaismo, cioè il rabbinismo derivato dal fariseismo.


Il problema è quindi strutturale e non semplicemente etico. Gli studi storici e archeologici hanno dimostrato che le cose NON stavano così che Gesù era più ebreo di quanto pensassimo o volessimo.


Dobbiamo invertire la rotta su molti fronti:
 Se i cristiani non si riconoscono come una forma di giudaismo smettono di essere fedeli a Gesù e alle radici bibliche!